Nicola Zingaretti ha dichiarato la sua disponibilità a candidarsi alle primarie che eleggeranno il nuovo segretario del Partito Democratico. Il presidente del Lazio, rinconfermato nonostante il crollo del PD e del centrosinista nazionale, ha parlato con Francesco Merlo di Repubblica per annunciare la sua corsa al prossimo congresso.
«Dico subito quel che dovrebbe essere il tema del congresso: l’articolo 3 della Costituzione. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,economica e sociale del Paese», rimarca Nicola Zingaretti a Francesco Merlo di Repubblica. Il presidente del Lazio evidenzia come il prossimo congresso del PD debba essere aperto e unitario, inclusivo anche con altre forze di centrosinistra come Liberi e Uguali, con un obiettivo: rigenerare la sinistra.
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Il modello è quello del Lazio, dove la sinistra era unita ed è riuscita a recuperare oltre 300 mila voti che alle politiche sono andati al centrodestra e al M5S. «E’ un modello che rilancia lo spirito dell’Ulivo. Ed è il modello che vorrei proporre a livello nazionale. Non quell’Ulivo, che è il passato, ma la sua ambizione sì, lo spirito innovativo, la voglia di stare insieme e di vincere insieme», spiega a Repubblica.
Zingaretti rimarca di non avere mai votato Renzi, ma di avere con lui un rapporto di franchezza e lealtà, riconoscendogli di aver provato un’esperienza che non può essere liquidata. Pur da posizioni diverse – il presidente del Lazio ha votato Cuperlo e Orlando ai congressi del PD vinti dall’ex presidente del Consiglio – spera che anche Renzi possa dare un contributo alla rigenerazione della sinistra.
In merito al futuro della legislatura Nicola Zingaretti indica per il PD la via dell’opposizione, e spiega di non aver avuto contatti finora coi due capi politici del M5S, Beppe Grillo prima e ora Luigi Di Maio.