San Donato Milanese, i sovranisti gridano al complotto: «Oscurato il gesto eroico di Niccolò»

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L'accusa sui social alla stampa: «Mettete in evidenza solo la storia dei figli dei migranti»

Passato il tempo della paura e della solidarietà sul caso di San Donato Milanese e dell’autobus sequestrato da Ousseynou Sy – che ha tentato di uccidere 51 ragazzini -, è arrivato quello del complottismo. Sulla rete stanno circolando una serie di tweet che parlano della storia di Niccolò, uno dei ragazzini che si è reso protagonista dell’eroico salvataggio dei suoi compagni di classe. Il suo hashtag è addirittura entrato in tendenza, condiviso soprattutto da persone che hanno – nel nickname – la bandiera italiana.



Niccolò e il complotto dei sovranisti: «Hanno oscurato la sua storia»

Il motivo? Secondo queste interpretazioni, l’eroismo di Niccolò è stato messo in secondo piano rispetto a quello di Rami e Adam, due ragazzini figli di migranti che – per questo loro particolare status – non hanno ancora la cittadinanza italiana. Su questi ultimi si è aperto il dibattito politico: dai politici di destra, partendo da Giorgia Meloni e arrivando a Matteo Salvini, è arrivata la richiesta per la concessione della cittadinanza per i due ragazzini, grazie al loro gesto eroico. Una richiesta che fa gioco alle politiche sull’immigrazione dei sovranisti, dal momento che – nella loro interpretazione del fenomeno – la cittadinanza si conquista per meriti e non è un diritto acquisito da chi non è italiano. Da sinistra, invece, la storia di Rami e Adam è stata applaudita, ma è servita anche come illustrazione didattica del fatto che la cittadinanza non dovrebbe essere un premio, ma – appunto – un diritto democratico.

L’hashtag #Niccolò in tendenza su Twitter

Il dibattito scatenato intorno a questo tema, stando a chi ha commentato con l’hashtag #Niccolò su Twitter, è stato spinto dalla stampa che ha preferito sottolineare l’eroismo di due bambini stranieri, rispetto a quello di un ragazzino italiano che – stando a una versione dei fatti circolata immediatamente dopo l’episodio di San Donato Milanese – si sarebbe addirittura offerto come ostaggio per Ousseynou Sy, in cambio della libertà per i suoi amici.



Ma la storia di Niccolò e del suo compagno è stata tra le prime a uscire sui siti di news

Bisogna tuttavia ricordare che la storia dei due ragazzini italiani che hanno chiamato per primi le forze dell’ordine è stata tra le prime a essere diffuse dal quotidiano La Repubblica. In uno dei primi video dal luogo del sequestro, infatti, è stato proprio uno dei due ragazzini italiani a essere indicato come il principale collaboratore delle forze dell’ordine. Successivamente, si è scoperto che alcuni altri ragazzi si sono distinti più di altri nella collaborazione con carabinieri e polizia. A quel punto, il dibattito politico ha amplificato una storia rispetto a un’altra. Ma non c’è nessun complotto che miri a nascondere le eroiche gesta di ognuno di quei 51 ragazzini dell’autobus sequestrato sulla Paullese. Tutti e 51 hanno avuto un comportamento encomiabile e non bisognerebbe fare distinzioni tra loro. Men che meno sulle loro origini.