Ieri mattina due navi si sono scontrate a largo delle coste italiane, sulla tratta navale che collega Genova a Bastia (Corsica). Nessun ferito, ma il rischio più grande è il disastro ambientale. Il Ministero dell’Ambiente ha inviato sul posto tre unità navali e un aereo della Guardia Costiera per provare a contenere lo sversamento di oli e combustibili che si stanno riversando in mare. La chiazza di carburante ha già superato i 10 chilometri di ampiezza.
Come riportano le autorità francesi e la Capitaneria di porto di Genova, la collisione è avvenuta tra la Cls Virginia – una portacontainer cipriota – e la Ulisse, una motonave tunisina che trasporta camion e automobili. Secondo le prime ricostruzioni, l’imbarcazione proveniente da Cipro si trovava ferma in avaria quando è stata colpita dall’Ulisse per motivi ancora da chiarire. Si pensa che la nave tunisina stesse viaggiando con il pilota automatico. L’impatto ha già provocato la fuoriuscita di oltre 600 metri cubi di carburante in mare.
Nessun ferito tra i membri degli equipaggi, ma il rischio più grande – in questo momento – è il disastro ambientale. Le tre navi inviate dal Ministero dell’Ambiente italiano – la Bonassola di Genova , la Nos Taurus di Livorno, e la Koral partita da Olbia – stanno aiutando i soccorsi a limitare l’ulteriore sversamento di oli e combustibili in mare, provando anche a bonificare la superficie dell’acqua contaminata.
Italia e Francia stanno collaborando nel tentativo di evitare il disastro ambientale sulla base del piano d’intervento Ramogepol, l’accordo siglato tra i due Paese – e dal Principato di Monaco – con il fine di coadiuvarsi nella lotta contro gli inquinamenti marini accidentali nel Mar Mediterraneo.
(foto di copertina da sito ufficiale della Prefettura marittima francese del Mediterraneo: www.premar-mediterranee.gouv.fr)