La notizia era iniziata a circolare nel tardo pomeriggio di martedì, quando si stava discutendo a Torino del rinvio della prima semifinale di Coppa Italia (la gara di ritorno) Juventus-Milan. Dopo al decisione arrivata dal capoluogo piemontese, ecco che inevitabilmente la stessa scelta è stata fatta per quel che concerne il match Napoli-Inter previsto inizialmente per giovedì 5 marzo allo Stadio San Paolo. Manca solo l’ufficialità, ma la partita di ritorno – come indicato da fonti vicine a Palazzo Chigi – in programma è stato rinviato a data da destinarsi.
LEGGI ANCHE > Il comitato scientifico del governo chiede di evitare manifestazioni sportive per 30 giorni
L’emergenza Coronavirus, dunque, ferma ancora una volta il calcio. Non è stato deciso di far disputare i due incontri di ritorno delle semifinali di Coppa Italia a porte chiuse, preferendo il rinvio totale che, a questo punto, vedrà la possibilità di concludersi solamente nel mese di maggio, visto il calendario affollatissimo di eventi delle squadre impegnate anche nelle coppe internazionali.
L’amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta, ha dichiarato che il club nerazzurro si rimetterà e accetterà qualsiasi decisione presa in questa direzione. Negli incontri di martedì, anche il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis, aveva dato il via libera a questa decisione di rinvio per contenere l’emergenza Coronavirus. Ora tutto questo potrebbe avere dei riverberi anche sulle prossime giornate di campionato.
Oggi, a Milano, si riunisce la Lega di A e dovrà decidere la calendarizzazione dei prossimi turni di campionato e dei recuperi della gare non disputate nelle ultime due giornate. L’ipotesi iniziale era quella di far disputare i match saltati nel weekend scorso lunedì 9 marzo (giorno del termine del primo decreto sull’emergenza) a porte aperte. Ma il governo potrebbe chiedere di evitare assembramenti – come indicato dal vademecum del comitato scientifico – chiedendo di disputare le partite senza pubblico per almeno 30 giorni. Ma la decisione spetterà alla Lega di A: o le porte chiuse, o la sospensione dei campionati.