L’operazione dei Carabinieri di oggi che ha portato all’arresto di 8 persone tra presunti esponenti dei clan a Napoli, oltre a ritenere di aver individuato autori e mandanti di due omicidi, ha fatto luce anche su due inquietanti episodi: il lancio di alcune bombe a mano da parte degli esponenti della cosca ‘Abete Abbinante Notturno’ avvenuto il 15 dicembre 2012.
La prima bomba fu lanciata in un cortile delle cosiddette ‘case celesti’, un insediamento popolare al confine con il quartiere di Secondigliano, e non esplose per un malfunzionamento. La seconda bomba a mano venne lanciata poco dopo nel cortile del Lotto G, un insediamento di edilizia popolare all’epoca sotto il controllo della ‘Vanella Grassi’, e il suo scoppio provocò il ferimento di due minorenni e il danneggiamento di 9 auto. Con tali atti la cosca camorristica degli ‘Abete Abbinante Notturno’ secondo i Carabinieri voleva mostrare in maniera plateale agli avversari la propria forza e superiorità militare. Ma il lancio della bomba in pieno pomeriggio aveva sfiorato la strage e ciò, stando a quanto sostengono gli investigatori, fece calare gli appoggi tra la gente di Scampia decretando la sconfitta del clan dal punto di vista militare. Gli otto indagati dovranno rispondere a vario titolo di una serie di reati aggravati da finalità mafiose che vanno da omicidi a lesioni personali aggravate, e alla detenzione e porto illegale di armi e munizioni e bombe a mano.
(Foto generica con auto e militare dell’Arma che impugna mitraglietta. Fonte: archivio Ansa)