A Venezia il Mose non funziona, meglio affidarsi a Mosè

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Ripercorriamo le vicende di un'opera che non riesce a funzionare

La battuta è sin troppo scontata. Il Mose (MOdulo Sperimentale Elettromeccanico) non va, Venezia è sott’acqua, l’opera – iniziata in pompa magna nel 2003 e al centro di plurimi scandali nel corso della sua realizzazione – a 16 anni di distanza non funziona, è mangiata dalla ruggine, permette a una mareggiata di un metro e mezzo di invadere le strade della città e di causare danni forse irreparabili alla basilica di San Marco.



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Cos’è il Mose di Venezia e quando è stato iniziato

Cemento armato, cerniere e paratie: questi dovevano essere gli elementi che avrebbero rappresentato la difesa di Venezia dall’acqua alta, intendendo con ciò mareggiate superiori al metro e venti. Proprio un caso simile a quello che si sta verificando in queste ore nella città lagunare. L’opera era stata avviata sotto il governo di Silvio Berlusconi nel 2003 e sono stati spesi circa 7 miliardi di euro per la sua realizzazione, con costi che sono lievitati nel corso degli anni. Al momento, si calcola che l’opera sia completata per il 94%, ma a quanto pare la sua efficacia non sembra essere rilevante. Nel 2014, alcune sue paratie vennero messe in funzione, ma si trattò di una percentuale decisamente bassa rispetto all’intero sistema a regime.



In più, il Mose sarà sempre una macchia – per quanto riguarda l’aspetto giuridico – rilevante nella storia della città, con indagini per frode fiscale e per presunte tangenti e finanziamenti illeciti, che hanno contribuito ad azzerare i vertici politici della città, in diverse forze politiche. Il più grande scandalo avvenne nel 2014, quando il consorzio che gestiva la grande opera venne commissariato in seguito al patteggiamento di alcuni suoi componenti.



L’inchiesta, a suo tempo, coinvolse il sindaco della città lagunare, l’esponente del centrosinistra Giorgio Orsoni, che poi si dimise dalla carica. Ma anche l’ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Galan (ex presidente della regione Veneto), per il quale era stata emessa una richiesta d’arresto alla quale la Giunta per le autorizzazioni, fu coinvolto nell’inchiesta.

Il dibattito attuale sul Mose a Venezia

Non è un caso che il dibattito pubblico di queste ore si sia concentrato tutto sul Mose e sulla sua entrata in funzione, con la nomina del commissario ad hoc. Matteo Salvini ha subito colto la palla al balzo per presentare un emendamento in Senato: si stima che manchino ancora altro 100 milioni di euro per rendere operativa l’infrastruttura e per realizzare quei lavori di manutenzione che, ogni anno, graverebbero pesantemente sul bilancio della città.

Nel frattempo, la Basilica di San Marco è invasa dall’acqua, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha annunciato danni pesantissimi a uno dei simboli della città. Muoiono persone, con due vittime dall’inizio dell’ondata di maltempo. A Venezia non resta che affidarsi a Mosè che separò le acque del Mar Rosso, visto che il Mose è ancora in queste condizioni.

FOTO: ANSA / US