Chiesta l’archiviazione dell’indagine su Imane Fadil: sarebbe morta per una malattia rara

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Secondo i magistrati «c'è la certezza» di decesso per aplasia midollare

Le ipotesi di avvelenamento, indotto o volontario, sarebbero ormai state allontanate una volta per tutte. La Procura ha infatti chiesto l’archiviazione dell’indagine sulla morte di Imane Fadil perché vi sarebbero ormai prove certe c he a causare il decesso della modella sia stata una malattia rara.



Chiesta l’archiviazione dell’indagine su Imane Fadil: sarebbe morta per una malattia rara

La morte di Imane Fadil, teste chiave di uno dei “processi Ruby” sarebbe dovuta ad una malattia rara: l’aplasia midollare. È il risultato dell’esame compiuto dai periti e presentato ai giornalisti dalla Procura di Milano durante la conferenza stampa. Nello stesso incontro con la stampa è stato fatto sentire anche l’audio di una delle ultime telefonate compiute dalla modella, in cui pronunciava le parole «sentivo che volevano avvelenarmi e farmi fuori». Al teleofno con il legale dall’ospedale la ragazza aveva detto anche «questa mattina è venuto un medico e mi ha detto che crede che mi abbiano avvelenata».

Secondo quanto dichiarato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, che esclude anche qualsiasi responsabilità medica legata al decesso, ora è certa la morte per malattia, anche se non restano ignote le cause che hanno fatto insorgere la patologia. I pm Siciliano, Antonia Pavan e Luca Gaglio hanno  avanzato la richiesta di archiviazione dell’indagine per omicidio volontario. Richiesta alla quale si vogliono opporre i familiari della ragazza deceduta in ospedale lo scorso marzo.



(Credits immagine di copertina: MATTEO BAZZI / ANSA)