La X rossa via Instagram di Fabrizio Moro su un titolo di Leggo

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Il cantautore non condivide quello che definisce essere un titolo acchiappaclick. E dice: «Sono contro i giornalisti che strumentalizzano le parole»

A volte, si ha la sensazione che le parole e i simboli utilizzati – soprattutto di fronte alla propria platea di followers sui social network – siano decisamente esagerati per la dimensione del problema. Nelle ultime ore, abbiamo assistito a una disputa Fabrizio Moro contro Leggo, con il cantante che ha contestato il titolo della testata, ne ha pubblicato uno screenshot con tanto di X rossa a cancellarlo e con la testata stessa che – attraverso il direttore Davide Desario – ha risposto all’artista.



Secondo Fabrizio Moro, Leggo aveva sovrainterpretato una sua dichiarazione al Fatto Quotidiano sulla gestione dei live e dei concerti in questo periodo di restrizioni causate dal Covid-19. Il titolo della testata era stato: Fabrizio Moro, attacco a Salmo e Brumotti: «Non sopporto che ognuno si faccia i c…i propri».

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Moro contro Leggo, il post su Instagram

Per Fabrizio Moro non c’era alcun riferimento al collega Salmo all’interno dell’intervista: «Moro contro Salmo? – scrive su Instagram – Salmo per me è libero di esprimersi come vuole non sta a me giudicarlo … chi sono io per giudicare le scelte di un collega? Ognuno ha il proprio credo e lo mette in pratica». Poi, nel lungo sfogo a corredo della foto di Leggo con tanto di X sopra, Moro ha proseguito: «Io non sto né contro Salmo, né contro la mia nazionale di calcio, né contro i tifosi che hanno il loro credo calcistico ma, sono contro una gestione disorganizzata e poco chiara del problema e, se proprio vogliamo, contro i giornalisti che strumentalizzano le parole, cercando di alimentare i “ loro” click e di conseguenza inutili polemiche in un momento storico in cui invece, dovremmo solo aiutarci tutti».

Qui di seguito il post integrale:



La replica di Leggo non si è fatta attendere e il direttore della testata Davide Desario ha innanzitutto difeso la scelta del titolo contestato da Moro. Il cantante, nell’intervista al Fatto Quotidiano, aveva fatto riferimento a un concerto a sorpresa con relativo assembramento: secondo il direttore di Leggo, l’unico concerto con queste caratteristiche (non solo l’assembramento, ma il fatto che fosse a sorpresa) è stato proprio quello del rapper Salmo. Da qui l’accostamento. «Attacca i giornali – scrive il direttore di Leggo -. Attacca i giornalisti (senza fare nomi ovviamente). Dice, come il peggior dei politicanti di nuova generazione, che le sue parole sono state travisate ad arte. E lo fa allegando uno screenshot del sito di Leggo (con una X rossa che ricorda anni pericolosi) che quindi ci autorizza a replicare».