Le file per la vaccinazioni contro il morbillo a Catania e provincia si sono moltiplicate in questi giorni. Dopo l’ultimo decesso seguito a questa malattia infettiva, la quarta morte causata dal morbillo negli ultimi mesi, centinaia di persone si sono recate presso i sessantadue centri per le vaccinazioni presenti nella provincia siciliana.
Mario Morello, responsabile dell’ambulatorio per le vaccinazioni presso l’ospedale San Luigi di Catania, spiega a Repubblica come «dopo le notizie di cronaca siamo subissati di richieste di vaccinazioni, cercheremo di soddisfare la richiesta, di accontentare tutti. Anche se è utile sapere che dopo i 50 anni non è più necessario».
La ressa per le vaccinazioni contro il morbillo è stata determinata dalla paura per il contagio, seguita alle morti degli scorsi mesi. Pochi giorni fa a Catania un bambino di 10 mesi è deceduto per il morbillo all’ospedale Garibaldi, il terzo caso nel 2018 dopo le morti di due giovani donne per complicazioni legate a questa malattia infettiva. Nel settembre del 2017 era scomparso un uomo di 42 anni. Le scomparse avevano portato le autorità sanitarie a lanciare un appello contro questa emergenza sanitaria, anche se le file per le vaccinazioni sono comparse solo dopo l’ultimo decesso.
«Mio figlio ha sette mesi – spiega un signore che attende il vaccino a Misterbianco, alle porte di Catania – io credo che per i neonati sia indispensabile procedere con fila diverse. Anche se tutti hanno il diritto di potere ottenere il vaccino”.
E poi c’è chi è dovuto tornare non per la seconda volta, ma per la terza: “Alla fine ce l’ho fatta – spiega un giovane di 27 anni che frequenta la facoltà di medicina e dunque prossimo dottore – la prima volta si è fatto troppo tardi, la seconda volta sono finiti i vaccini. Ma poco importa bisogna essere positivi, alla fine ce l’ho fatto. Mi sono vaccinato perché mi sento a rischio frequentando le lezioni in ospedale», racconta Repubblica.