L’entusiasmo per un farmaco che uccide il Coronavirus (ma, per ora, solo tra i furetti)

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La sperimentazione è ancora in fase-2 e ci vorrà ancora del tempo per valutare la reale efficacia del Molnupiravir sull'uomo

Da qualche giorno si parla incessantemente del Molnupiravir efficace come cura contro la trasmissione del Coronavirus, ma lo si fa con eccessivo entusiasmo. Quando si parla di questo farmaco occorre sottolineare alcuni aspetti fondamentali che partono dalle basi: fino a questo momento, infatti, i risultati soddisfacenti non sono arrivati da una sperimentazione sull’uomo, ma solamente sui furetti. E lì sembra funzionare. Ora – ma ci vorrà ancora del tempo, e non si sa quanto – occorre attendere la fine della fase-2 di sperimentazione per poi arrivare alla fase-3 e, solo alla fine, la revisione del dossier prima di ufficializzare il suo reale funzionamento.



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La prima parte dello studio, quello che si ferma alla sperimentazione del Molnupiravir sui furetti, è stata pubblicata su Nature Microbiology lo scorso 3 dicembre. Come spiega FactaNews, l’argomento Molnupiravir è stato trattato da alcuni media italiani con tantissimo entusiasmo e con titolo che ammiccano più all’acchiappa-click che alla contezza di quanto pubblicato realmente in merito alla ricerca effettuata.



Molnupiravir, il farmaco che ferma la trasmissione di Coronavirus (tra i furetti)

Lo studio è stato effettuato da alcuni esperti americani dell’Istituto per Scienze Biomediche di Atlanta. Sono stati scelti i furetti (prima di passare alla sperimentazione sull’uomo) perché si tratta della specie animale che – insieme ai visoni – subisce un comportamento molto simile a quello patito dall’uomo nei confronti del virus Sars-CoV-2. Tra le caratteristiche principali c’è la facilità di diffusione del contagio, anche in assenza di sintomi. Per questo motivo è stato deciso di testare il  farmaco MK-4482/EIDD-2801, detto anche Molnupiravir.

Cos’è e a che punto è la sperimentazione

Si tratta di un prodotto creato nel 2019 come terapia contro i virus dell’influenza stagionale. Sui furetti ha dato un ottimo risultato: nel giro di 24-36 ore, la trasmissione del Coronavirus è stata azzerata. Insomma, si tratta di una notizia che lascia ben sperare. Ma ora tocca alla fase-2, quella con lo studio clinico sull’uomo. Ed è in corso da qualche settimana e i risultati potrebbero arrivare nel mese di dicembre. Ma non del 2020, del 2021.



(foto di copertina: da Canva)