Ci sono tanti modi per verificare le informazioni su base scientifica. Spesso possono aiutare anche le scienze umane e l’analisi filologica di un testo. Qualche giorno fa, Matteo Salvini ha pubblicato una lettera scritta a mano (inviata dall’ufficio postale di Bologna) in cui si parlava di minacce da parte di albanesi («ai (sic) tre albanesi puntati contro» – si legge nella missiva). Pronta la risposta di Enkelejda Shkreli, professoressa a contratto presso l’Università di Bologna dal 2015 che ha cercato di smontare le accuse su basi etniche, punto per punto.
«Per Matteo Salvini – si legge nella lettera -. Finocchio Salvini, ai (hai, ndr) 3 albanesi puntati su di te. Sarai giustiziato. Sei diventato un maiale frocio cornuto».
C’è da dire che Matteo Salvini non ha mai indicato negli albanesi gli autori della lettera e delle minacce: tuttavia, nei commenti, diversi suoi utenti hanno giudicato l’episodio su base etnica. Da qui, la reazione della docente di sociolinguistica che ha spiegato, basandosi sui dati scientifici della sua disciplina, perché è impossibile che questa lettera – con questi errori di grammatica – sia stata scritta da un albanese che ha difficoltà con la lingua italiana.
«Sono sociolinguista, albanofona ma anche italofona, e quindi conosco bene le interlingue – scrive Enkelejda Shkreli sul suo profilo Facebook, in un post che ha ottenuto migliaia di condivisioni -, le interferenze o il code-mixing di un albanese che scrive in italiano. Così come conosco le sue metafore mentali».
La docente dell’Università di Bologna spiega così, nel dettaglio, il perché della sua affermazione: «L’errore “ai” per “hai”, è tipico dell’italiano popolare che è quel socioletto nato da un italiano incolto che ha il dialetto per madrelingua. Ma è tipico dell’italiano popolare, credimi! O se non mi credi e fai bene, informati! Le doppie sono tutte regolari, così come sono regolari anche gli articoli. E non solo! Un albanese infuriato a tal punto di minacciarti, non ti avrebbe scritto “maiale frocio cornuto”. E neanche l’italianissima locuzione “puntati su di te”».
La conclusione è che la lettera, pertanto, è stata scritta da un italiano come si può evincere sia dagli errori, sia dalle espressioni utilizzate. Ma come al solito, anche non indicandolo esplicitamente, Matteo Salvini non ha esitato a dare spazio ai suoi profili a qualcosa che possa mettere in cattiva luce il «diverso».