Michelle Hunziker vi spiega perché le sette e i life coach possono farti male

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La conduttrice: «Mi hanno isolata e trattata come un cane in gabbia»

Michelle Hunziker continua la promozione del suo libro “Una vita apparentemente perfetta”, dedicato alla sua esperienza dentro alla setta di Clelia. Domenica alle 14 la conduttrice sarà ospite di Bookcity, a Milano. In vista dell’appuntamento, ha rilasciato un’intervista video a Corriere TV, in cui ha raccontato i meccanismi su cui funziona la dipendenza psicologica dei seguaci di una setta e ha anche messo in guardia sui campanelli d’allarme a cui prestare attenzione, quando si teme che un proprio caro possa cadere in una trappola simile.



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L’obiettivo del libro di Michelle Hunziker, infatti, è quello di aiutare gli altri: «Erano anni che pensavo di scrivere della mia esperienza, ma non sapevo come fare, perché per aiutare gli altri, devi metterti a nudo completamente e scrivere le cose esattamente come stanno», spiega la conduttrice. «L’anno scorso è arrivato il momento giusto: è passato tanto tempo, ho una famiglia stupenda e il lavoro va bene. L’ho fatto e sono contenta, perché ultimamente nessuno parlava più della piaga delle sette, delle psicosette e invece c’è una realtà incredibile». Da quando il libro è stato pubblicato, infatti, le richieste d’aiuto arrivate alla Hunziker sono numerosissime, a testimonianza della diffusione di questo problema. E allora ecco i consigli della conduttrice per cercare di prevenirlo o contrastarlo.



MICHELLE HUNZIKER SPIEGA I MECCANISMI PSICOLOGICI DI UNA SETTA

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I CONSIGLI DI MICHELLE HUNZIKER PER AIUTARE UN PROPRIO CARO A USCIRE DA UNA SETTA

Eppure è proprio in questi momenti di solitudine, che la famiglia può essere più efficace, per aiutare i propri cari a liberarsi dalla trappola. «Quello che voglio trasmettere attraverso questo libro è che la chiave è l’amore, perché le sette fanno leva sull’anaffettività, su determinati meccanismi che si possono innescare nelle famiglie. Il modo per combatterli è smentirli: quindi bisogna farsi sentire con i propri cari, trovare i momenti in cui sono soli e abbracciarli. E assolutamente mai perdere la speranza».

 



 

Foto copertina: ANSA/ETTORE FERRARI