Perché il Metaverso di Meta non è il vero Metaverso

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Una tra le parole più diffuse del 2021 - metaverso - fa riferimento a qualcosa che non esiste ancora e probabilmente non esisterà presto

Una delle parole dell’anno – seppur sia entrata ufficialmente nello scenario mainstream soltanto lo scorso 28 ottobre – è metaverso, associato all’azienda Meta di Mark Zuckerberg, quella che per più di un decennio è stata conosciuta come Facebook. Ma siamo sicuri che tutti siano consapevoli che ciò di cui si parla non esiste ancora?



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Il Metaverso di Meta non esiste

Che il metaverso non esiste ancora – e che probabilmente non esisterà presto – è un’informazione talmente basilare da sembrare scontata, ma così effettivamente non è, quindi è opportuno fare un po’ di chiarezza. Ciò che esiste è un’idea, un’esplosione di hype, e una miriade di applicazioni e piattaforme rivali che cercano di capitalizzare l’attenzione sul loro metaverso, senza avere però un percorso chiaro tra l’idea e la realtà. Come ha notato il Washington Post, nel mondo della tecnologia, in realtà, il 2021 non è stato l’anno del metaverso, bensì «l’anno del rebranding delle tecnologie esistenti come mattoni per il metaverso, lasciando intatti i muri aziendali che rendono impossibile un vero metaverso». Come Facebook che, lo scorso 28 ottobre, cambiando nome e diventando Meta, ha posto le basi per il suo obiettivo sul lungo termine: diventare una società di metaverso: un vasto, coinvolgente regno online che includerà intere società ed economie digitali.



Molte delle narrazioni che sono seguite a quel 28 ottobre, però, trattano il metaverso come se fosse un fatto compiuto, una cosa reale al pari del Worl Wide Web o dei social media in cui già trascorriamo la maggior parte del nostro tempo online. In realtà, il metaverso è molto più di ciò che razionalmente possiamo immaginare con le conoscenze che abbiamo fino a questo momento. Infatti, mentre si rincorre la definizione più adeguata di metaverso, la maggior parte degli esperti sono d’accordo sul fatto che questo – a prescindere – sarà molto di più di un semplice «indossare un paio di occhiali in realtà aumentata e interagire con gli avatar». Implicherà un collegamento di innumerevoli piccoli mondi digitali ed esperienze attraverso standard tecnici che permettono agli utenti di muoversi tra di loro, portando la loro identità virtuale, le loro connessioni sociali e i loro possedimenti con sé. Alla luce di tutto ciò, pensate davvero che il metaverso di Meta esista già e sia stato realizzato, oppure è più logico pensare che si tratta di un progetto che vedrà la sua concreta realizzazione anche tra diversi anni?