La rabbia dei giovani medici contro il governo: «Non bruciateci il futuro»

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Nel mirino un emendamento al ddl semplificazioni che dà più valore all'attività svolta sul territorio rispetto ai punteggi ottenuti nei concorsi

Non bruciateci il futuro, più borse di studio per la formazione nella Medicina Generale e il reddito di cura. Sta nascendo così, in queste ore, una protesta sui social che riguarda i giovani medici che chiedono al governo di non approvare un emendamento al ddl semplificazioni che prevede uno svilimento del voto ottenuto nei concorsi rispetto alle attività svolte sul territorio. La battaglia, a suon di hashtag, sta invadendo Twitter, nel tentativo di richiamare l’attenzione sul tema del numero più alto di persone.



Il tema della Sanità è da sempre sotto l’attenzione dei cittadini e questa protesta della FIMMG Formazione, che rappresenta i giovani medici, tenta di richiamare la luce su un provvedimento che, se attuato, potrebbe avere un impatto devastante sul loro futuro e su quello di chi usufruisce dei loro servizi. Quindi di tutti gli italiani. «Secondo il decreto – si legge in una nota -, il punteggio ottenuto dal superamento del concorso, avrebbe meno valore dell’attività svolta sul territorio, configurando un vero e proprio svantaggio per tutti i giovani colleghi interessati alla medicina generale, che sicuramente li disincentiva a sceglierla come professione futura».

I giovani medici contro un emendamento del ddl semplificazione

I giovani medici sottolineano come una norma simile porterebbe allo svilimento stesso del concetto di formazione della classe medica del futuro: «Questo genere di proposte evidenziano da parte del governo una concezione umiliante della Medicina Generale e della sua formazione che mette in dubbio l’esistenza della stessa. Si sta affermando che dei professionisti laureati debbano provvedere alla loro formazione senza alcuna borsa di studio, o che addirittura debbano essere costretti ad autofinanziarsi, il tutto annullando definitivamente il valore di un concorso».



Un emendamento che equipara gli studi non certificati. «Lo stesso decreto – scrive ancora Fimmg Formazione – , inoltre, prevede che possano essere riconosciuti titoli acquisiti tramite una non specificata formazione complementare all’estero, senza garanzie in merito agli obiettivi raggiunti, senza la garanzia della dovuta conoscenza del sistema sanitario nazionale italiano».

Gli hashtag della protesta social

«Quale valore si pensa di dare allora alla formazione svolta in Italia? Il Governo ha deciso di cancellare definitivamente la formazione in Medicina Generale? Si può rimanere inermi davanti a questo tentativo di sovvertimento della Medicina di Famiglia, pilastro del SSN?», si chiedono i giovani medici. La loro richiesta è molto semplice: estendere due emendamenti – già previsti – per che permettere il reinvestimento dei fondi vincolati per le borse di specializzazione non utilizzate nel finanziamento di borse da stanziare per l’anno successivo anche alla Medicina Generale. Nel frattempo la protesa social cresce, con tanto di richiesta di risposta ufficiale al Ministro della Salute Giulia Grillo con tanto di hashtag #nonbruciateciilfuturo #piuborsepermmg #redditodicura.



(foto di copertina: ANSA/ UFFICIO STAMPA)