Maurizio Costanzo svela il segreto per invecchiare bene: «Mi conservo i nemici»

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Le sue parole a Il Giornale: «Con Pippo Baudo ci siamo sempre stati sulle scatole»

Maurizio Costanzo, che il 28 agosto compirà  80 anni, spiega oggi a Il Giornale il segreto dell’invecchiare bene: «“I nemici bisogna conservarseli per la vecchiaia”, mi disse Enzo Biagi. Basilare. Il giorno che non ne avessi più sarebbe la fine. Così li ho conservati quasi tutti. Non ho più rapporti con Adriano Celentano, che si offese quando definii qualunquista una delle sue uscite, né con Nanni Moretti, che si stupiva fossi un simbolo della lotta alla mafia. Per il Molleggiato mi dispiace; per Moretti non me ne frega niente. Col critico tv Aldo Grasso non ho mai chiuso i miei conti. Ne mai lo farò: se ne faccia una ragione. Anche con Pippo Baudo per anni ci siamo stati cordialmente sulle scatole. Ma la vecchiaia aggiusta tutto. Anzi, oggi vorremmo fare insieme un programma: I videosauri. Io e lui su un divano, a commentare la tv di oggi».



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Il noto conduttore spiega come è nata la sua passione per la tv. In realtà voleva fare il batterista. «Suonare la batteria – racconta – mi piaceva molto. Ma non ho mai dubitato su quale sarebbe stata la mia strada. Da ragazzino mia madre mi beccò con un porta-sapone girato a mo’ di microfono, mentre declamavo una commedia di Goldoni. Poveretta: m’avrà preso per matto. Alla maturità mi rimandarono perché il tema era scritto “in modo troppo giornalistico”. Beh: non potevano farmi complimento migliore». Altra passione di Costanzo sono le donne. Prima di incontrare Maria De Filippi, ovviamente. «Ne ho sposate quattro! Da studente -spiega – passai tre ore a spiare dalla finestra una signorina che, nella finestra di fronte, pareva stesse per togliersi la camicetta. Non se la levò. Il fatto è che molti non tollerano che io, che non sono Brad Pitt, sia stato con belle donne. A costoro suggerisco: un’ora di meno in palestra e una in più su qualche libro vi gioverebbe. Quanto a Maria (De Filippi – ndr), l’ho già detto: spero di andarmene con la sua mano nella mia».

Interessante anche il capitolo dei politici che Costanzo definisce lontani dalla vita vera della gente. «A Massimo D’Alema – spiega – consigliai di salire le scale d’un condominio, di quelli dove senti la puzza dei broccoli. Non so se l’ha fatto. Ammirai invece Giancarlo Pajetta, che alla mia domanda-tormentone “Cosa c’è dietro l’angolo?” rispose: “Un altro angolo”. Berlusconi, le prime volte che veniva da me, si portava uno che controllava luci e posizioni delle telecamere. Poi ha smesso. Gli dissi: “Non voterò mai per te”. Non me ne ha mai voluto. Ci siamo sentiti proprio ieri, per augurarci buone vacanze».
Costanzo si è portato avanti. A fine della lunga intervista anticipa l’epigrafe già decisa per la tomba: una frase di Cesare Pavese «prima del passo estremo: “Non fate troppi pettegolezzi”».



(in copertina ANSA/UFFICIO STAMPA)