Matteo Salvini: «Se dal M5S arrivano tre no, cambia tutto»

Categorie: Rassegna stampa

E su Moscopoli? «tutte balle»

Semplice, ma d’effetto. Matteo Salvini sembra tornare ai vecchi slogan della Lega, quando era ancora Lega Nord e Umberto Bossi gridava «La Lega ce l’ha duro». Intervistato da Repubblica sulla «questione moscovita», come l’ha definita Giuseppe Conte a poche pagine di distanza, il vicepremier leghista risponde caustico: «Tutte balle».



Matteo Salvini si difende in pieno stile Lega: «Tutte balle»

Tommaso Ciriaco inviato a Helsinki bracca Matteo Salvini, che appare stanco, provato, anche un po’ nervoso. Il vicepremeier leghista però assicura che riferirà alle Camere: «Andrò in Parlamento a ribadire quello che ho sempre detto». E cioè che sì, conosce Gianluca Savoini da tanti anni,«27», che la Lega non ha preso né un euro né un rublo dalla Russia, e che se qualcuno dovesse essere riconosciuto dalle indagini come colpevole, pagherà, anzi «con me paga doppio» afferma il leader del Carroccio.

«Non c’è nessun presunto finanziamento e continuerò a sostenere questa tesi» risponde a Ciriaco che non molla l’osso, tanto da far arrivare il vicepremier a parlare delle «idee mie»  dove dietro a tutta questa storia ci sarebbe «un sistema ben organizzato». Sta di fatto che Salvini non ne può più degli attacchi che arrivano da chi dovrebbe governare insieme a lui. «Lo chiederò a Conte e Di Maio» risponde, aggiungendo «Gli insulti quotidiani del Pd ci stanno. Ma ogni giorno tre esponenti grillini si alzano e invece di fare come la gazzella che corre, attaccano me». E poi, la minaccia velata: «Se faremo tre passi avanti con la riforma della giustizia, l’autonomia e la manovra vado avanti» ma «se arrivassero tre no, cambia tutto». E se il governo dovesse cadere «è una scelta loro» risponde Salvini gesticolando e mimando il segno del “finisce tutto”. E quando gli viene chiesto se teme il ribaltone pd-fico, Salvini chiude con «chi se ne frega di Fico».



(Credits immagine di copertina: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI)