Salvini fa salire i bambini sul palco: «Questa è l’Italia che ci piace, no a quelli sui barconi già belli e confezionati»

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Le parole di un suo comizio a Cantù

Fanno discutere le parole che Matteo Salvini ha pronunciato nella giornata di ieri, 28 aprile, nel corso di un comizio a Cantù. Il ministro dell’Interno ha fatto salire sul palco che ha ospitato il suo intervento una serie di bambini con il loro genitori. Tra questi c’erano anche i figli di una donna che ha dato alla luce sei bambini. Salvini ha scherzato un po’ con la donna e con il marito e poi ha lanciato un messaggio per la popolazione di Cantù radunata in piazza.



Matteo Salvini e i bambini confezionati sui barconi

«È questa l’Italia per cui stiamo lavorando – ha detto Matteo Salvini – che i bambini nascano a Cantù e che non ci arrivino sui barconi dall’altra parte del mondo già belli e confezionati». Prima i bambini italiani, insomma. Ovviamente, il ministro precisa – per evitare polveroni – di avere rispetto per chi fugge dalle guerre. Ma le parole rilasciate ai giornalisti dopo il suo intervento vanno comunque verso la direzione della polemica.



La sostituzione etnica secondo Matteo Salvini

«Una certa sinistra – dice Salvini – sostiene che siccome c’è crisi demografica in Italia c’è bisogno di più immigrazione. Accogliere chi scappa dalla guerra è giusto, ma le sostituzioni di popoli con popoli non mi piacciono». Insomma, il ministro dell’Interno sembra voler parlare ancora una volta di sostituzioni su basi etniche.

Il tutto nonostante i numeri snocciolati dal Viminale – e dunque dal ministero che lui stesso dirige – vanno in una direzione completamente diversa. Stando agli ultimi dati citati da Salvini, il numero di irregolari presenti nel nostro Paese è di 90mila, invece dei 500-600mila sbandierati in campagna elettorale. Aggiungendo a questi il numero di migranti che arriva in Italia regolarmente o per motivi umanitari si è comunque distanti da quella presunta «sostituzione etnica» che il ministro vorrebbe evitare.

L’espressione «bambini che arrivano dall’altra parte del mondo già belli e confezionati», in oltre, appare molto discriminatoria. Come se ci fossero bambini di serie A e bambini di serie B: Salvini ha scelto il palco di Cantù per proporre un concetto che, sinceramente, appare distante da qualsiasi logica democratica.

FOTO: ANSA/NICOLA MARFISI