Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma era tornato 10 giorni fa dal suo viaggio di nozze

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Il 35enne, vicebrigadiere, si era sposato un mese fa ed era rientrato da poco in servizio

Si era sposato solo un mese fa. Poi era partito per il suo viaggio di nozze insieme alla compagna di una vita. Progettavano il loro futuro, la loro famiglia e avevano concluso da dieci giorni la loro luna di miele in Madagascar. Poi il rientro a Roma, alla stazione dei carabinieri di piazza Farnese dove Mario Cerciello Rega prestava servizio nel suo ruolo di vicebrigadiere. Fino alla scorsa notte, quando otto colpi inferti da un folle criminale lo hanno ucciso durante un tentativo di arresto.



I dettagli della vita privata di Mario Cerciello Rega rendono ancor più dolorosa la notizia della sua uccisione. Il 35enne di Somma Vesuviana era fresco di nozze con la sua compagna. Il comandante della stazione di piazza Farnese, in pieno centro a Roma, lo descrive come una persona sempre dedita al lavoro che non vedeva l’ora di tornare a difendere le strade, con messaggi inviati ai suoi colleghi anche durante la luna di miele in Madagascar.

Chi era Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma

«Mario era un ragazzo buono, un carabiniere preparato. Era una persona che pensava sempre al prossimo, sia durante i turni di servizio sia quando non indossava la divisa – ha raccontato Sandro Ottaviani, comandante della stazione dei carabinieri di piazza Farnese, ai cronisti -. Era solito fare pellegrinaggi a Lourdes e a Loreto per dare una mano alle persone che soffrono, ogni settimana. Senza dirlo a nessuno, faceva volontariato. Agli ultimi donava i suoi vestiti portava loro anche la colazione. Non muore solo un valoroso carabiniere, ma un grande uomo».



Una vita per gli altri

Il volontariato, il senso della giustizia e la voglia di aiutare le persone in difficoltà. L’essere carabiniere, per Mario Cerciello Rega, non era solo un lavoro, ma una missione morale che lo ha accompagnato fin da quando era piccolo. Insieme alla neo-moglie, Rosa, avevano affrontato il grande cambiamento con il trasferimento da Somma Vesuviana alla grande città. Roma. Quella capitale teatro di quel delitto che lo ha ucciso togliendolo dall’affetto dei suoi cari. Il suo sogno era aiutare gli altri e costruire la sua famiglia seguendo i suoi valori. Ma otto coltellate di un folle nella notte romana, hanno fermato tutto questo.