Maria Cristina Caretta, la dea della caccia candidata con FdI

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La candidatura della presidente dell'Associazione Cacciatori Veneti che correrà nel grande carrozzone dove invece Silvio candida la Brambilla

La candidatura (data oramai per certa) della presidente dell’Associazione Cacciatori Veneti Maria Cristina Caretta in Fratelli d’Italia spiega bene come funziona la grande coalizione Salvini-Meloni-Berlusconi. Già, perché se l’inquilino di Arcore è decisamente animalista con Michela Vittoria Brambilla tra le sue pupille, il fronte meloniano lo è decisamente meno.



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Maria Cristina Caretta, numero uno di Confavi, è una paladina tra i cacciatori. Lo spiegava qualche mese fa, ad Animali come noi.  «Mi sono avvicinata alla caccia in età adulta grazie a un amico. La caccia mi ha insegnato a diventare parte integrante della natura», spiega.
«Il cacciatore è il vero gestore del patrimonio faunistico e dell’habitat naturale. Un albero da frutto perché dia frutti rigogliosi deve essere gestito, curato e potato dall’uomo. Così facciamo noi cacciatori sul patrimonio faunistico» raccontava nel faccia a faccia con Giulia Innocenzi.
Nel parco del Gran Paradiso, secondo Caretta, si è perso il 90% del patrimonio faunistico perché la legge ha vietato di uccidere il 10% degli animali. «C’erano troppi esemplari e così è scoppiata un’epidemia di rogna che decimato la specie. Non era meglio salvarli cacciando?».

Interessante sarà capire come si troverà una quadra in una coalizione che ospita Brambilla e Caretta insieme.