Dieta M5S, come perdere 14 punti in un anno: pronti per la prova costume

Categorie: Attualità

Il declino e il silenzio dei pentastellati

Andiamo incontro alle diete che ci permetteranno di affrontare con serenità la prova costume. Sdrammatizzando, potremmo dire che il M5S è già pronto per andare al mare. In circa un anno, dalle elezioni politiche del 2018 alle elezioni europee 2019, i pentastellati hanno perso circa 14 punti percentuali, passando – in un’elezione nazionale – dal 32% al 18%.



Crollo M5S: cinque milioni e 800mila voti in meno

Traducendo in termini assoluti, potremmo dire che il Movimento 5 Stelle ha perso oltre 5 milioni e 800mila voti. Un’emorragia davvero clamorosa, causata probabilmente da uno scarso posizionamento sulle tematiche che il Paese ha avvertito. L’alleanza di governo con la Lega – evidentemente – non ha pagato. E questa è la prova definitiva.

Il tentativo di spiegazione di Luigi Di Maio sulla débacle M5S

Il Movimento 5 Stelle ha aspettato più degli altri partiti nel confrontarsi con i giornalisti: alcuni rappresentanti pentastellati sono arrivati in conferenza stampa al quartier generale ben oltre le due di notte. Soltanto Luigi Di Maio aveva abbozzato qualche dichiarazione all’agenzia di stampa Adnkronos.



Secondo il leader politico del M5S, infatti, la colpa di questa vera e propria débacle dei pentastellati è da attribuire all’alto tasso di astensionismo al sud e allo scarso radicamento del Movimento 5 Stelle sul territorio. Fermo restando che il dato sull’astensione è un fatto, non si può senz’altro dire che in termini assoluti abbia sfavorito soltanto il Movimento 5 Stelle. Inoltre, non si capisce perché Di Maio faccia riferimento a uno scarso radicamento sul territorio quando le elezioni europee sono una consultazione di carattere nazionale.

FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI