Luigi Di Maio condanna il convegno di Verona: «Non ci va nessun parlamentare del Movimento»

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Il vicepremier si dissocia dal Congresso sulla famiglia tradizionale a cui parteciperà Matteo Salvini

Luigi Di Maio mette una croce bella grossa sul Congresso della Famiglia previsto a Verona dal 29 al 31 Marzo. «Io non ci vado» scrive su Facebook «e non ci andrà nessun parlamentare del MoVimento!». La decisa presa di posizione in netto contrasto con Matteo Salvini, che invece al congresso parteciperà insieme ad una larga fetta del partito.



Luigi Di Maio tuona su Facebook: «A un convegno come quello io non ci vado»

Luigi Di Maio condanna pesantemente dal suo profilo facebook il congresso sulla famiglia di Verona. L’occasione è la modifica da parte del ministro Alfonso Bonafede di alcune parti di “codice rosso“: si tratta di munire aggiuntive «che puntano a elevare le pene per i reati di violenza sessuale, stalking e maltrattamenti in famiglia» scrive il vicepremier, che coglie l’opportunità per ricordare come sia «un importante passo di civiltà in un momento in cui il Paese ne ha veramente bisogno». Già, perché si avvicina sempre di più il World Congress Family Day di Verona, che vedrà la partecipazione di molti esponenti del partner di governo, incluso Matteo Salvini. ma Luigi Di Maio si dissocia: «Ve lo dico: se qualcuno di voi pensa che la donna debba restarsene a casa a farsi dire quello che deve fare, allora il MoVimento 5 Stelle non è per voi.
Io a un convegno come quello di Verona, dove si arriva persino a negare il tema della violenza contro le donne, non ci vado. E non ci andrà nessun parlamentare del MoVimento!». 

Non solo Luigi Di Maio: il M5S, il PD e il ribelle leghista contro il congresso di Verona

Luigi Di Maio continua scrivendo che il movimento 5 stelle ha «un’altra idea di mondo». «Noi pensiamo che la famiglia sia sacra, ma crediamo anche nelle libertà, nei valori, nel progresso» continua il ministro nel suo post «E vi dirò: questi valori a me li ha insegnati proprio mia madre!». Luigi Di Maio non è l’unico ad aver manifestato forte opposizione al congresso che, sul sito dell’evento, espone in bella vista il il logo della presidenza del Consiglio dei ministri, concessogli solo da un ministro, Lorenzo Fontana, lo stesso che nega la possibilità che esistano famiglie omosessuali. Un dettaglio contro cui si è espressa anche Giulia Grillo, che ha precisato più volte precisato più volte di non aver mai concesso il patrocinio poiché «io per prima  sono una fan accanita della famiglia, ma non deve essere un momento di ghettizzazione, umiliazione o stigmatizzazione di persone che hanno delle diversità rispetto a noi – ha dichiarato Da questo punto di vista io sono totalmente distante e questa manifestazione mi sembra fortemente ideologizzata».
Anche il Partito Democratico ha pubblicamente condannato l’evento ed ha annunciato una contromanifestazione negli stessi giorni.



La fetta di rappresentanti Lega che presenzierà è notevole: oltre a Matteo Salvini, che solo ieri sera ha rilanciato la lotta contro l’utero in affitto, ci saranno anche Antonio Tajani, Marco Bussetti, il  deputato Simone Pillon. Esiste anche qualche leghista dissidente: Mauro Bonato ha presentato le sue dimissioni da capogruppo della Lega al Consiglio comunale di Verona proprio per incompatibilità con i valori promossi dal Congresso.

(credits immagine di copertina: ANSA / FABIO FRUSTACI)