Luciano De Crescenzo è morto

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Era ricoverato in un ospedale di Roma

È morto a Roma, dov’era ricoverato da alcuni giorni in ospedale, il filosofo napoletano Luciano De Crescenzo che nella sua carriera ha ricoperto anche i ruoli di scrittore, regista, attore e autore. Luciano De Crescenzo era un ingegnere, laureatosi alla Federico II di Napoli con il massimo dei voti (ingegneria idraulica). Era un personaggio poliedrico, che aveva dalla sua il piglio ironico tipico dei partenopei, reso ancora più pronunciato dalla voglia di risvegliare i propri concittadini dalla rassegnazione e dalla malinconia che ha attraversato Napoli negli anni Ottanta e Novanta.



Luciano De Crescenzo è morto

De Crescenzo era nato il 20 agosto 1928 nel borgo di Santa Lucia (abitò al civico 40 di via Generale Orsini, nello stesso stabile in cui era nato il suo storico amico Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer), viveva ormai da tempo a Roma ed è stato assistito fino all’ultimo dalla figlia Paola, dal genero, dai nipoti e dal suo storico agente Enzo D’Elia. Si è spento dopo un lungo periodo di malattia all’età di 91 anni.

Luciano De Crescenzo, oltre che come divulgatore di filosofia, è noto per il suo ruolo in televisione e nel mondo del cinema. Il suo esordio dietro alla macchina da presa arriva nel 1984 con il film Così parlò Bellavista.



La malattia di cui soffriva Luciano De Crescenzo

Luciano De Crescenzo era affetto da prosopagnosia, una malattia in base alla quale si fatica a distinguere i volti delle persone, un difetto percettivo e congenito del sistema nervoso centrale. Il suo sguardo sul mondo è sempre stato originalissimo durante tutte le fasi della sua carriera e in ogni lavoro che ha affrontato.

La morte di Luciano De Crescenzo arriva esattamente il giorno dopo rispetto alla morte di Andrea Camilleri, di cui era quasi coetaneo. La letteratura e il mondo del pensiero italiano, in due giorni, perdono gran parte della loro potenza di fuoco. Il binomio Camilleri-De Crescenzo sarà sempre ricordato, anche in base alle circostanze della morte dei due. Uno all’indomani dell’altro. Due colpi difficili da sopportare in un mondo che avrebbe avuto ancora bisogno a lungo della loro cultura.