No, non c’è alcuna lotteria Covid-19 di Facebook (e tu non hai vinto un milione di dollari)

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Una posta elettronica che arriva da un sedicente Chester Hoffman di Palo Alto rappresenta un tentativo di scam

Pensate davvero che Facebook sia una sorta di ente benefico, che mette a disposizione (come, poi: per estrazione?) una cifra pari a un milione di dollari per una fantomatica lotteria Covid-19? Ovviamente, già questo aspetto dovrebbe essere il primo a far accendere la spia rossa. Un ragionamento logico servirebbe a spazzar via ogni dubbio, una ricerca su Google (che non produrrebbe risultati) dovrebbe aiutare a fare il resto. Basterebbe questo, appunto, se non si vuole analizzare da un punto di vista più tecnico una mail arrivata da un fantomatico Chester Hoffman di Palo Alto che annuncia una vincita milionaria per una lotteria Facebook Covid-19.



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Lotteria Facebook Covid-19: non esiste, è un tentativo di scam

Un utente Twitter molto attivo nella ricerca di malware e di azioni di questo genere ha segnalato questa mail che sarebbe arrivata a diversi destinatari:



Un certo Chester Hoffman – che in firma riporta anche un account Gmail, ma che mette anche il link di Facebook per dare più sostanza alla sua fumosa figura (immaginate che belli i dipendenti di Facebook con un account made in Google: c’è dell’ironia sottile) – dice all’utente di turno che è stato molto fortunato ad aver vinto un milione di dollari, che la promozione era stata sponsorizzata sin dall’inizio del 2021 da mr. Mark Zuckerberg in persona e che la somma, tuttavia, non è ancora stata reclamata e aspetta lì il suo utente. Per ottenerla, avrebbe dovuto inviare all’indirizzo di posta indicato nome, indirizzo, telefono, sesso, età e professione lavorativa svolta. Un bel modo per rubare dati personali (e chissà che altro).

Ovviamente si tratta di una truffa, un tentativo di scam. Lo si capisce sia dalla situazione globalmente irreale, sia dal fatto che la mail sia scritta, in verità, in un inglese molto sgrammaticato, per non parlare del caso – a cui abbiamo accennato prima – della firma in calce, con la mail generica (e non aziendale) e un piccolo espediente (inserire il link a Facebook) per risultare più credibile. I tentativi di phishing o di scam come questo sono ormai all’ordine del giorno. Quest’ultimo sembra particolarmente rilevante perché arriva a citare direttamente Facebook e cerca di lucrare sulla pandemia di coronavirus.