L’idea è quella di non interrompere il flusso scolastico e procedere con le chiusure a cavallo delle vacanze natalizie, quando gli istituti chiudono per tre settimane. Questa è l’ipotesi suggerita dal professor Andrea Crisanti in vista della seconda ondata di contagi che sta già sferzando l’Italia da Nord a Sud. Secondo l’esperto di Microbiologia, e autore del modello Vo’ Euganeo all’inizio della pandemia in Italia (e in Veneto), il sistema è già saturo e occorrerà prendere provvedimenti molto più restrittivi rispetto a quelli inseriti nell’ultimo dpcm firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal Ministro della Salute Roberto Speranza. Per questo ci potrebbe essere un lockdown a Natale.
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«Credo che un lockdown a Natale sia nell’ordine delle cose – ha detto Andrea Crisanti in collegamento con Studio 24, su Rainews -. Si potrebbe risettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus e aumentare il contact tracing. Così come siamo il sistema è saturo». La situazione, come è evidente dagli ultimi numeri, è in costante peggioramento e potrebbe peggiorare nei prossimi giorni, nonostante le ultime misure restrittive (seppur con maglie molto più larghe rispetto a quanto deciso a marzo) i cui effetti non si vedranno prima delle prossime due settimane.
Un lockdown natalizio che avrebbe meno riverberi sulla vita delle persone. Al netto delle festività, infatti, in quel periodo le scuole sono già chiuse e non ci sarebbero molti problemi nella gestione dei più giovani, già a casa senza dover seguire le lezioni. E senza neanche scomodare la didattica a distanza, rimedio utile ma che ha mostrato grandi segni di differenziazione in alcune zone del nostro Paese.
Poi la polemica, già avviata nei giorni scorsi, contro alcuni componenti del Comitato Tecnico-Scientifico: «Il Cts manca di supporto tecnico-scientifico: è incredibile che non ci siano esperti del mondo accademico come avviene in tutti i Paesi del mondo. Invece ci sono esperti che l’epidemia l’hanno vista in televisione, non hanno visto come si combatte contro il contact tracing e gli effetti delle misure».
(foto di copertina: da Piazzapulita, La7)