Livorno, fanno i saluti romani in classe e la prof sorride: “I neg*i ci rubano il lavoro”

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In una seconda liceo di Livorno la prof avrebbe accusato i neri di rubare il lavoro e la classe avrebbe fatto il saluto romano

Livorno, corre l’anno 2019. Una mattinata di ottobre qualunque in una seconda del liceo scientifico Cecioni. Il tema della lezione? I pro e i contro delle migrazioni come fenomeno epocale degli ultimi decenni. Una situazione consueta che è diventata un’accusa ai migranti della professoressa supportata dal saluto romano fatto dagli studenti. L’episodio, secondo quanto segnalato da Il Fatto Quotidiano, è arrivato al provveditorato e – come confermato dall’Ufficio scolastico provinciale – per la prof Livorno ci sarà una sanzione disciplinare. Ricapitoliamo insieme i fatti con l’aiuto di alcune testimonianze.



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Le parole della prof Livorno: “I neg*i ci rubano il lavoro e delinquono più degli altri”

La lezione sulle migrazioni è diventata un’«accusa agli immigrati che, secondo la professoressa, “rubano il lavoro agli italiani” e “delinquono più degli altri”», scrive il Fatto Quotidiano. A queste parole tre studentesse si sarebbero alzate in piedi per esprimere dissenso, spiega il post Facebook della mamma di una delle tre, con «il resto della classe che le prende in giro, fa battutacce e facendo il saluto fascista inneggia al Duce». La reazione della professoressa? «Ride». Tramite questo post della madre e insegnante di una delle tre ragazze la storia è arrivata all’attenzione si altri genitori della classe che, il giorno dopo, si sono presentati dalla vicepreside Cecilia Paladini per denunciare formalmente quanto accaduto. La scuola ha aperto un’indagine interna mentre con il preside Andrea Simoncini che ha definito l’episodio come una «situazione sfuggita di mano» e la professoressa «non razzista»; per l’Ufficio scolastico provinciale, invece, «una sanzione disciplinare ci sarà» con la professoressa che rischia oltre dieci giorni di sospensione. In merito alla questione la docente interessata si è espressa solamente con il Tirreno parlando di «accuse infamanti» e dicendosi  «turbata e provata». La donna ha negato anche di aver visto il saluto fascista fatto dagli studenti. Le due versioni verranno esaminate entrambe.



 

Il razzismo insegnato in classe

Nel post della mamma che ha denunciato questa situazione si legge «Sulla chat dei ragazzi della classe stanno girano indisturbate immagini di Hitler, svastiche e frasi vergognose». Se quanto raccontate dalle tre ragazze si rivelerà vero possiamo affermare che si scherza sui negri nella seconda liceo in questione. L’argomento viene preso alla leggera, diventa oggetto di battute. Ci si può mai aspettare questo da una seconda liceo? Ragazzi che, considerata l’età, dovrebbero avere coscienza di ciò che la svastica ha rappresentato nella storia? Si, se la professoressa che dovrebbe insegnare loro i fatti, la tolleranza, l’amore per il prossimo (si, la scuola dovrebbe occuparsi anche di questo) inneggia ai negri come coloro che ci rubano il lavoro, che delinquono più degli altri come «scientificamente provato» e, come se non bastasse, ride davanti a un gesto inqualificabile all’interno di una scuola e non solo: il saluto romano. E se è vero che la professoressa, vicina alla pensione, è – come riferito da chi la conosce bene – «affranta umanamente e professionalmente», è anche vero che un comportamento del genere non può avere nessuna giustificazione al mondo se ad attuarlo è una persona che ha influenza sui ragazzi e che dovrebbe insegnare loro come si sta al mondo.