Ha 90 anni, ma è più arzilla che mai. E sopratutto, non ne vuole sapere di invecchiare. Parliamo della Treccani, la fondazione dell’Istituto della Enciclopedia italiana, che da qualche mese a questa parte sta promuovendo progetti che strizzano l’occhio ai più giovani. E quale modo migliore di farlo se non sfruttando la musica indie?
L’esempio più recente è «Pungicare». La parola è accompagnata da un del nuovo video di Calcutta, “Kiwi”. Il romano canta “Tanto quello che voglio da te/Quello che voglio da te/È farmi pungicare/È farmi pungicare” Incredibile ma vero, è una parola estremamente forbita: «È un termine desueto (pensate che lo usava Carlo Goldoni) rimasto però nel dialetto romanesco – si legge nella descrizione Treccani – Il significato è quello che state immaginando: pungere, punzecchiare, anche in senso figurato». L’istituto culturale sa come attirare l’attenzione del proprio pubblico social e oltre a definire i termini delle canzoni indie, li inserisce anche nel (con)testo: «In “Kiwi” di Calcutta pagina di, l’uso figurato è rafforzato dalla metafora dell’alveare sotto il cuscino, che introduce i versi in cui il narratore dichiara all’amata di essere disposto a farsi punzecchiare e, più avanti nel testo, a subire dispetti ben più pesanti». Che dire, nemmeno Calcutta l’avrebbe saputa spiegare meglio.
La passione per i testi di Calcutta è chiara: è già la seconda volta che il cantautore di Latina finisce in questa simpatica iniziativa. A luglio sulla pagina Facebook Treccani era apparso, bello in grande e verde fosforescente, un «Deficiente». Niente paura, è sempre un riferiment0 al testo di una canzone. «
Ma non c’è solo Calcutta. C’è l’immancabile Tommaso Paradiso con i The Giornalisti, che regalano la scusa per imparare il significato di «Canaglia» (New York) e «Schiaffo» (Riccione) approfittandone per un piccolo ripasso di geografia. E ancora «Arpia» dei Verdena, «Strano» di Fabri Fibra, «Povertà» da Punk Sentimentale de Le Luci della Centrale Elettrica. Davvero c’è niente per tutti i gusti, dalle parole più strane fino alle più comuni, che spesso e volentieri sappiamo usare ma non sappiamo spiegare. Il vocabolario musicale comincia con Calcutta e attraversa Ghali, Coma Cose, persino Battiato. Le risposte del pubblico di Facebook sono entusiaste.
Parlare di musica è bello, analizzare i testi ancora di più, ma nulla batte l’ascolto. Treccani ha pensato anche a quello: tutte le parole che tanto incuriosiscono i follower della pagina su Facebook sono raccolte su una playlist del social musicale d’eccellenza, Spotify. Il profilo Treccani conta ancora poco più di 300 seguaci, ma si sa: la cultura è un po’ di nicchia. Conviene però schiacciare il “follow” per poter ascoltare la lista con tutte le canzoni “spiegate”. Ammettiamolo: cantare Indie adesso ha tutto un altro sapore e valore.
(Credits immagine di copertina: uno dei post della Pagina Facebook Treccani)