Salvini vuole la leva obbligatoria negli Alpini, Trenta: «Idea romantica, ma inapplicabile»

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L'annuncio dal Trentino

Sembra un valzer dal copione già scritto. In periodo di festività, Matteo Salvini ama utilizzare nel dibattito politico l’argomento della leva obbligatoria. Lo aveva fatto già la scorsa estate, alla vigilia del Ferragosto 2018. Ora, torna sul provvedimento da Pinzolo, in Trentino, dove si è recato per un appuntamento elettorale. Il ministro dell’Interno vorrebbe reintrodurla per il corpo militare degli Alpini.



Leva obbligatoria, l’idea di Salvini per gli Alpini

Matteo Salvini ha contestualizzato questa richiesta, argomento preferito delle feste, affiancandola a quella del provvedimento – votato in commissione Cultura – sull’approfondimento dell’educazione civica nelle scuole, con più ore destinate all’apprendimento dei valori che determinano la cittadinanza italiana. «Da settembre l’educazione civica diventerà materia obbligatoria nelle scuole – dice Salvini – e inoltre dovremo anche reintrodurre il servizio militare obbligatorio, magari nel Corpo degli Alpini».

Questa volta, dunque, la naja – come viene soprannominato il servizio di leva – ha anche un orizzonte temporale definito. Ma se la proposta di Matteo Salvini resta sempre la stessa nella sostanza, anche se si arricchisce di volta in volta di un dettaglio diverso (mai, infatti, era stata avanzata la proposta di affidare la leva militare obbligatoria in esclusiva agli Alpini), la risposta del Movimento 5 Stelle resta sempre la stessa.



La replica della difesa sulla leva obbligatoria

Dall’entourage di Elisabetta Trenta, ministro della Difesa, utilizzano esattamente le stesse parole impiegate ad agosto per ribattere alla proposta leghista: «Si tratta di una proposta romantica, ma inapplicabile. Pensiamo al futuro non al passato e del resto la ministro Elisabetta Trenta è già stata molto chiara sul tema».

Matteo Salvini ha utilizzato la proposta della leva obbligatoria per sviare l’attenzione dal suo social media manager, Luca Morisi, che nella giornata di ieri aveva postato sui social una sua foto con un mitra, scrivendo un copy in cui si diceva che i sostenitori della Lega sono «armati». Ancora una volta, però, a essere utilizzato è un linguaggio militare.



FOTO: ANSA/JACOPO VALENTI