Ha sparato un sedicenne che cercava di introdursi in casa sua. Ora, il ragazzo è ricoverato in gravi condizioni al Gemelli, dopo essere stato lasciato davanti all’ingresso del pronto soccorso da suoi presunti complici. Andrea Pulone, di Monterotondo, ha parlato ai microfoni di Radio Cusano Campus in merito a quanto accaduto venerdì scorso. Quello che ha vissuto non è altro che una proiezione della legittima difesa.
«Ho sparato e loro si sono dati alla fuga. Quando li ho visti – ha detto Andrea Pulone – il mio primo pensiero è stato per la mia ragazza che si trovava al piano di sopra. Per me è stato un bello spavento. Il vantaggio di avere una pistola con me è stato quello di ottenere un effetto dissuasivo. Magari, in un corpo a corpo con tre malviventi poteva finire peggio. Con una pistola mi sono potuto difendere senza neanche arrecare tutti questi danni».
Danni che, invece, a quanto pare sono stati piuttosto ingenti: il sedicenne è ancora in gravi condizioni al Gemelli, dove lotta tra la vita e la morte. Tuttavia, Andrea Pulone ha giustificato il suo gesto: «Se non fosse entrato nella proprietà, tutto questo non sarebbe successo. Sono le stesse parole di Salvini? Magari lui lo dice in maniera più colorita però in fin dei conti il discorso è quello. Ora ho paura. Ho avuta ritirata la mia pistola. Mi dedico al tiro sportivo ed è un hobby ma ora mi sento poco tutelato. Percepisco una sensazione di insicurezza perchè sono stato coinvolto in una storia del genere. Ho paura di possibili ritorsioni ed ora non sono neanche più armato».
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