Le dieci torture più terribili di sempre

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Unghie strappate e fruste in grado di lacerare la pelle: quando c’è da far male a un proprio simile, la fantasia dell’uomo non ha limiti



Dalla Santa Inquisizione ad Abu Ghraib, se c’è qualcosa che nella storia non manca mai sono casi di tortura le cui cronache mettono alla prova anche gli stomaci più audaci. Andiamo a vedere insieme i dieci metodi più dolorosi mai partoriti da mente umana per fare “un favore” ai propri simili:



10 – LA TORTURA DELL’UNGHIA – La polizia segreta dell0 scià di Persia, la SAVAK, usava questo metodo spesso durante gli interrogatori. La tortura prevede l’estrazione delle unghie della vittima, con pinze o strumenti appositi come quello nella foto. Per renderlo più dolorso, gli aguzzini spesso riscaldavano il metallo dello strumento fino a che non fosse rosso fuoco.




9 – WATERBOARD – Il waterboarding è una tortura in uso fin dalle epoche coloniali e che continua ancora oggi a trovare ampio utilizzo. Si lega la vittima su un’apposita tavola e, a questo punto, gli si versa dell’acqua in faccia e nel naso per simulare la sensazione di annegamento. Secondo i testimoni, si tratta di un’esperienza terribile e le conseguenze fisiche sono gravi quasi quanto quelle psicologiche: dolore, danni cerebrali per mancata ossigenazione, problemi ai pomoni, ossa rotte per via della lotta contro l’acqua, morte.

8- TUCKER TELEPHONE – Si tratta di uno strumento di tortura inventato da un medico nella prigione di Tucker negli anni ’60 che consiste in  un telefono a manovella collegato a delle batterie. La messa a terra viene legata all’alluce della vittima mentre un altro filo viene arrotolato sui suoi genitali. Appena azionata la manovella, arriva una scossa elettrica che fa provare un dolore unico al soggetto. Può portare a danni fisici e pazzia.

7 – TASER – Arma da elettroshock, studiata per arrestare il controllo volontario dei muscoli della vittima. Utilizzato dalla polizia di tutto il mondo, conta due modelli: uno classico, con gli effetti di cui sopra, e un secondo il cui scopo è solo quello di causare dolore. Le Nazioni Unite lo considerano uno strumento di tortura. Per Amnesty International il suo uso è crudele, inumano e degradante.

6 – GATTO A NOVE CODE – Usato ancora oggi in alcuni paesi per delle condanne, alcuni di questi frustini sono arricchiti da nodi e chiodi per infliggere ferite ancora più pesanti della semplice frustata, lacerando la carne. Il gatto a nove code può portare alla morte. I paesi che prevedono nel loro ordinamento l’utilizzo di questo strumento sono Antigua, Barbuda, Barbados e Trinitad & Tobago.

5 – LA GOGNA – Diffusa da centinaia di anni, piazzata solitamente in una piazza per dare al condannato la pubblica umiliazione, la gogna è sempre stata usata per punire reati gravi. In questa foto si dimostra come poteva essere “la base” per frustare il malcapitato. La gogna è stata usata nel Delaware, stato in cui è scattata la foto, fino al 1907.

4 – LA PICANA – Inventata negli anni ’30, si tratta di un pungolo elettrico che trasmette alla vittima corrente ad alta tensione, bassa o continua. Questi letti appartengono alla famigerata “Villa Grimaldi” cilena, famoso luogo di torture. La Picana poteva anche essere usata per lunghi periodi a basso voltaggio. Le vittime spesso venivano bagnate, per una migliore “resa”.

3 – MARCHIATURA A FUOCO – Punizione per centinaia di anni usata contro le donne, è la “migliore” per punire crimini come la prostituzione. Ancora oggi, per questo scopo, è utilizzata in Malesia.

2 – PUNGOLO PER IL BESTIAME – Tortura moderna, è un sostituto dell’elettroshock o del taser. Recentemente usata per sedare le proteste di piazza ad Abu Dhabi.

1 – SOSPENSIONE – Metodo estremamente doloroso. Le vittime vengono legate con le braccia dietro la schiena e poi tirate su in sospensione da terra. Come risultato si rompono loro le clavicole.