La polemica sulla Lacoste di Calenda e quel populismo nella morsa del coccodrillo

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Sui social si è scatenato il dibattito sul vestiario dei politici

Se non altro abbiamo trovato risposta all’atavica domanda: il coccodrillo come fa? Il suo verso animalesco è quello degli slogan populisti, fatti di mozioni spesso prive si significato e di fondamento, oltre che di parole lanciate al vento senza prima verificare se ciò che si sta dicendo sia reale o falso. E la polemica social attorno alla polo Lacoste indossata da Carlo Calenda durante una diretta video sui social, si trasforma in un boomerang che, però, mostra quanto il web sia ormai dopato da sterili polemiche. Nessuno, o quasi, ha infatti commentato quei quattro minuti e 32 secondi del discorso fatto dall’ex ministro dello Sviluppo Economico. Tutti ad affannarsi a partecipare alla battaglia sul coccodrilo. Come se indossare una polo di marca fosse un motivo per cui una persona non possa parlare dei veri problemi del Paese.



Tutto è partito da un tweet di un utente che, rivolgendosi al video di Carlo Calenda – dal titolo “Il giorno della Marmotta” – ha spostato la sua attenzione sull’abbigliamento dell’ex ministro: «Salve Carlo Calenda, lei potrà dire cose intelligentissime,ma ad italiano medio resterà impresso il coccodrillo sulla sua maglietta. Non c’è un solo video nel quale Salvini ha un indumento che un giovane pagato mille euro non può comprare. Il nostro fallimento è di percezione».

Quando la Lacoste diventa il problema del Paese

Come mostrato nel collage di foto a corredo dell’articolo – e non è un atto d’accusa, anzi – il discorso fatto da questo utente (che ha scatenato un vero e proprio pandemonio sui social) è fallace, ricco di errori e condito da populismo. Abbiamo scelto tre foto (oltre a quelle del già citato Calenda) comparse sui vari profili social dei tre personaggi che meglio hanno rappresentato il populismo negli ultimi tre anni: Di Maio, Salvini e Di Battista. Tutti e tre hanno nel loro armadio almeno una polo Lacoste. E, tra le tante cose, non si tratta neanche del marchio più costoso al mondo dato che – tra negozi e portali – si possono trovare a prezzi che variano tra i 39 e i 90 euro.



 

Il populismo è il vero verso del coccodrillo

Cosa vuole significare tutto questo? Nulla. Si tratta solamente di una sottolineatura di come sui social si sia data importanza a un giudizio di un utente (che nei post successivi ha spiegato di essere un elettore del Pd) sull’abbigliamento di Calenda piuttosto che ai suoi quattro minuti e 32 secondi di discorso sulle divisioni all’interno del Partito Democratico, sulle correnti e sui piani e patti futuri per far ripartire i dem dopo l’ennesima e atavica frattura dopo il caso Lotti. Ma sui social abbiamo dato da mangiare al coccodrillo, l’unico a uscire con la pancia piena da questo populismo.