La bufala dei gay che non possono essere buoni genitori

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Giuseppe Di Mauro della Sipps, Società italiana di pediatria preventiva e sociale, cita una ricerca. Ma...

Grazie a “Renato” per la segnalazione



Le dichiarazioni di Giuseppe Di Mauro, ospite di KlausCondicio qualche giorno fa, sono ormai note. Dopo le polemiche scatenate, l’associazione di cui Di Mauro è presidente – SIPPS, Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale – decide di chiarire in un comunicato stampa la propria posizione (agenzia Asca di ieri). Il comunicato comincia così:

L’associazione sposa in pieno le tesi della rivista Pedioatrics, secondo cui ‘bambini cresciuti da coppie omosessuali sono esposti a maggiori rischi per la salute di quelli cresciuti in famiglie eterosessuali sposate’. Secondo lo studio, condiviso dalla SIPPS e discusso nella puntata, ‘le unioni omosessuali hanno una minore durata (2/3 anni in media) rispetto a quelle eterosessuali. I bambini cresciuti da coppie omosessuali sono piu’ portati ad incontrare problemi di confusione nell’identita’ sessuale, a sperimentare sessualmente e ad assumere comportamenti omosessuali’. ‘Sottoscriviamo in pieno la tesi esposta da Pedioatrics’, ha ribadito Giuseppe di Mauro: ‘Il bambino che cresce con una coppia omosessuale – ha poi spiegato – e’ tendenzialmente ad alto rischio di problemi psicosomatici, neuropsichiatrici e di depressione. Noi creiamo delle persone che comunque sono dei diversi. Noi – ha poi precisato Di Mauro – abbiamo su tutte le caselle maschi o femmine, la terza casella io non la leggo. I bambini tendono ad assumere le caratteristiche dei propri genitori, quelli cresciuti dalle coppie omosessuali prendono riferimento da questa loro famiglia, cercano di imitarla, di condividerla. Allora, mi domando, si da’ vita ad un esercito di gay?’.



DIFFERENZE – Qualcuno dovrebbe spiegare a Di Mauro la differenza tra identità di genere e orientamenti sessuali (che diavolo sarebbe la terza casella dopo “maschio” e “femmina”?) e ricordargli che moltissimi gay hanno genitori eterosessuali – chissà come mai non hanno imitato il loro “comportamento eterosessuale”. Sarebbe anche interessante capire cosa ci sarebbe di catastrofico in un “esercito di gay”. Di Mauro usa come una prova quello che dovrebbe dimostrare, ovvero che un certo orientamento sessuale sarebbe dannoso e intrinsecamente sbagliato, difettoso e contagioso. Ma tutte queste domande impallidiscono di fronte a ben altre questioni. Innanzitutto non esiste alcuna rivista che si chiami Pedioatrics, bensì Pediatrics – ma sarà stato di certo un refuso, una distrazione ininfluente sulla tesi riportata a sostegno degli scompensi.

 



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PAROLE – Poi però se cerchi l’articolo dal quale si evincerebbe la teoria degli scompensi, hai una gran sorpresa. Infatti ci si imbatte in un articolo che non è un articolo, ma una risposta un articolo. In altre parole una lettera inviata nel 2006 alla rivista in cui Den A. Trumbull, Joseph R. Zanga, Leah M. Willson e Vicki Tucci esprimono il proprio disaccordo.
E c’è pure scritto a chiare lettere: Letter to the Editor. The Effects of Marriage, Civil Union, and Domestic Partnership Laws on the Health and Well-being of Children: In Reply. Per chi non avesse familiarità con i criteri di pubblicazione specifichiamo che una lettera, diversamente da un articolo, non è sottoposta a peer review. Quello che scrivi ti pubblicano, insomma.

IPOTESI – La lettera elenca diversi luoghi comuni: “Heterosexual marriage is a unique and natural institution”. “The child receives protection and nurturance by the natural affection and attachment of the biological mother and father”. “Civil unions of homosexual caregivers cannot possess this natural chemistry for the child.” E poi il pezzo forte sui presunti danni ai bambini: “i bambini cresciuti in contesti familiari omosessuali vivono e sono esposti a rischi per la salute più alti di quelli cresciuti con genitori eterosessuali sposati. Le partnerships omosessuali sono significativamente più soggette allo scioglimento rispetto ai matrimoni eterosessuali, con una media di 2 o 3 anni per le unioni omosessuali. I bambini cresciuti in contesti familiari omosessuali sono più inclini a esperire confusione sessuale, a praticare comportamenti omosessuali, e a essere coinvolti in sperimentazioni sessuali. Adolescenti e giovani adulti che abbracciano il modo di vivere omosessuale, come i loro referenti adulti, hanno un rischio maggiore di problemi mentali, come depressione, disturbi ansiosi, disturbi comportamentali, dipendenza da sostanze, e soprattutto fantasie o tentativi di suicidio”.

DATI – A sostegno di queste affermazioni si rimanda in nota a: qualche studio su famiglie con un solo genitore, a Joseph Nicolosi (il sostenitore della terapia riparativa; ricordiamo che lo psichiatra Robert Spitzer di recente si è scusato per avere dato credito a una fantomatica “cura” per i gay, “cura” per non farli più essere gay ovviamente) e poco altro. Che cosa sosteneva invece l’articolo, quello vero, pubblicato su Pediatrics?
The Effects of Marriage, Civil Union, and Domestic Partnership Laws on the Health and Well-being of Children è molto lungo ed è in inglese, due dettagli che possono scoraggiare la lettura integrale. Sarebbe bastato però solo scorrerlo o leggere gli inizi dei paragrafi per capire le tesi di fondo. Si può leggere per esempio: “c’è una vasta evidenza che mostra che i bambini cresciuti da genitori dello stesso sesso se la passano altrettanto bene di quelli cresciuti da genitori eterosessuali. [Non c’è] alcun rischio per i bambini dal crescere in una famiglia con uno o più genitori omosessuali. Adulti attenti e accudenti, sia uomini che donne, sia eterosessuali che omosessuali, possono essere genitori eccellenti”.

QUINDI – Com’è possibile che da un articolo che si sofferma sui possibili effetti negativi della mancanza di diritti (come il matrimonio o la possibilità di adottare) si sia arrivati a blaterare di scompensi per i bambini cresciuti da due mamme o due papà? Semplice: scambiando una lettera alla rivista per un articolo scientifico. Una lettera contro innumerevoli studi (l’articolo citato elenca, alla fine, moltissime fonti e ricerche sull’argomento). Sarebbe come sostenere il creazionismo invocando una lettera scritta a una rivista scientifica inviata da qualcuno cui non va giù l’evoluzionismo. La sciatteria di una simile citazione è evidente. Così come evidenti sono i danni per chi ascolta un simile scempio.  Giusto per concludere ricordiamo che gli studi rassicuranti sulla crescita dei bambini in famiglie omogenitoriali sono molto numerosi. Basterebbe citare il materiale disponibile sul sito dell’APA, l’American Psychological Association alla sezione “Gay and lesbian parenting”. Oppure i report di “Loves makes a Family” O ancora ascoltare le testimonianze dei figli stessi, che negli Stati Uniti si sono costituiti in una associazione proprio con l’intento di demolire luoghi comuni: si chiama COLAGE, People witha lesbian gay bisexual transgender or queer parent.

(Chiara Lalli, è bioeticista, filosofa morale ed autrice del libro “Buoni genitori”)

(la foto di copertina dell’articolo è di Cristiana Alicata)

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