Il leader delle proteste di Hong Kong attacca Di Maio: «Deluso dal suo silenzio sui diritti umani»

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È intervenuto in video conferenza a un evento della Fondazione Feltrinelli a Milano

Hong Kong è un caso internazionale, sul quale le democrazie di tutto il mondo stanno prendendo una forte posizione. Non è un caso, ad esempio, che gli Stati Uniti abbiano emanato una legge che riconosce il valore delle proteste nel protettorato cinese e condanna la repressione dei manifestanti. L’Italia, invece, è rimasta in silenzio: Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, in virtù dei legami sempre più frequenti con la Cina, ha affermato di non voler interferire con questioni riguardanti gli altri Paesi. A rispondergli è Joshua Wong, leader del secondo movimento degli ombrelli, intervenuto in videoconferenza con la Fondazione Feltrinelli di Milano per il ciclo di incontri Move On.



Joshua Wong contro Luigi Di Maio

«Bisognerebbe sempre ricordare i fattori della dignità umana e – ha affermato Wong – l’Italia non dovrebbe affidarsi troppo al rapporto commerciale con la Cina. Sono rimasto deluso dal vedere che Luigi Di Maio ha fatto delle dichiarazioni sui diritti umani a Hong Kong, dicendo che non voleva interferire con i fatti di altri paesi, tralasciando completamente le brutalità commesse dalla polizia».

Insomma, un vero e proprio attacco al governo italiano dal cuore della protesta. Ultimamente, i politici di diversi schieramenti – compresi i partiti che compongono la maggioranza di governo – hanno espresso solidarietà ai manifestanti di Hong Kong. Basti pensare alle parole dell’esponente del Partito Democratico Andrea Romano, che ha condannato fermamente la repressione violenta delle manifestazioni, schierandosi accanto a chi si batte per una maggiore democrazia e una maggiore emancipazione dalla Cina.



Joshua Wong chiede il supporto ufficiale dell’Italia

Tuttavia, gli esponenti del governo – che avrebbero dovuto esprimere una posizione ufficiale del nostro Paese riguardo alle proteste – hanno preferito non intervenire. Una macchia per un esecutivo che si dice a favore dei diritti umani e che, in patria, sta facendo una vera e propria battaglia contro le ingerenze della politica e dei grandi new media nella libertà di espressione.

Joshua Wong sarebbe dovuto essere presente di persona in Italia, per partecipare all’evento della Fondazione Feltrinelli. Tuttavia, l’Alta Corte di Hong Kong glielo ha negato, perché – stando a quanto motivato – sarebbe alto il pericolo di una sua fuga nel corso di un suo viaggio in Europa.



FOTO: ANSA/FOTOGRAMMA