Non abbiamo nemmeno finito di parlare dell’articolo di Vox con assurde allusioni alle origini di Marcell Jacobs e alla potenza della «razza», che il portale online ne pubblica un altro. Il riferimento in questo secondo articolo è alle dichiarazioni di Jacobs sulla sua sola nascita in Texas e questo, per chi ha scritto l’articolo, sarebbe uno schiaffo alla sinistra che lo vuole «arruolare come immigrato».
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L’errore numero uno che compie chi contribuisce alla diffusione delle fake news è fermarsi al titolo di un articolo. Noi l’articolo l’abbiamo letto, ci abbiamo visto ancora più chiaro e forse, per l’assurdità dei contenuti, sarebbe stato meglio fermarsi al titolo. Si rimarcano le parole di Jacobs, che racconta come i giornalisti stranieri lo abbiano intervistato in italiano, la sua lingua, perché lui è solo nato in Texas e a 10 mesi era già in Italia.
Dichiarazioni che, a dire di Vox, smonterebbero la sinistra che «sta tentando di arruolare questo ragazzo come ‘medaglia migrante‘». La loro arringa quindi è principalmente focalizzata su una politica non-immigratoria, e pur di portarla avanti finiscono addirittura col dare il nome di Giacobbe a Jacobs e col definirlo «non un italiano tipico». Chi è un italiano tipico? Non ci aspettiamo grandi risposte da chi parla della vittoria dell’Italia agli Europei come di un «trionfo monocromatico».
Hanno proprio detto così pur di portare prove a sostegno della loro tesi contro la sinistra pro-immigrazione. Per loro, che Jacobs dica «Io in Texas ci sono solo nato», non è semplicemente Jacobs che dice «Io in Texas ci sono solo nato», ma un modo con cui l’atleta si è distaccato dall’essere immigrato e un modo per stroncare lo ius soli. Chissà se Jacobs è venuto a sapere che sulle sue parole post trionfo sono iniziati già degli studi filologici.
E poi, si tende al -∞ con il passaggio conclusivo dell’articolo:
«Coi barconi non arrivano ingegneri e ori olimpici, arrivano stupratori e scrocconi. Jacobs è italiano? Ovvio, sua mamma è italiana, ha sangue italiano. Il problema sarebbe se ci fossero milioni di Jacobs, perché allora l’Italia non sarebbe più Italia. Sarebbe un’altra cosa. E sarebbe una tragedia. Soprattutto dal punto di vista dell’identità e delle differenze che sono la bellezza delle popolazioni umane come di quelle animali. Peccato non esista un WWF per i popoli. Anzi, esiste, ma lo definiscono ‘razzista’».
Dove sarebbe il problema se ci fossero milioni di Jacobs? Un Italia semplicemente di persone, senza etichette di ‘razza’ o colore, in quale misura non sarebbe più Italia? Questa è ovviamente una domanda retorica volta a sottolineare l’assurdità di dichiarazioni simili, poiché escludiamo una razionalità dietro il passaggio riportato.