Il 18enne che violò gli account di Apple, Obama ed Elon Musk condannato a 3 anni

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Graham Ivan Clark compromise gli account Twitter di oltre 130 personaggi noti

Voleva far acquistare Bitcoin. E grazie a questa operazione di hackeraggio ad alcuni tra i profili Twitter più influenti del mondo, era riuscito a mettere insieme la somma di 100mila dollari in Bitcoin. Graham Ivan Clark, l’allora 17enne che – nel 2020 – riuscì a violare gli account di Elon Musk, di Apple, di Barack Obama in quella che, in molti, ritengono ancora oggi essere la più clamorosa e sfacciata operazione di hackeraggio della storia, ha patteggiato una condanna a tre anni di carcere, seguiti da altri tre anni di servizi sociali. La decisione è stata presa da un tribunale della Florida, dove Clark si è dichiarato colpevole di fronte ai quasi 30 capi d’imputazione per i quali era accusato.



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Ivan Clark è stato condannato a tre anni dopo l’hackeraggio degli account Twitter di Obama ed Elon Musk

Grazie a un malware spear-phishing, Ivan Clark era riuscito a convincere alcuni dipendenti di Twitter di essere un dipendente del dipartimento di tecnologia e a farsi dare alcuni accessi, attraverso i quali – successivamente – aveva violato la privacy di Twitter ed era riuscito ad accedere agli account di Obama, di Apple, di Musk, di Bill Gates, di Jeff Bezos e di altre 130 persone molto influenti per diffondere un messaggio promozionale a favore dei Bitcoin.



«Stiamo restituendo qualcosa alla nostra comunità. Supportiamo Bitcoin e crediamo che dovresti farlo anche tu! Tutti i Bitcoin inviati al nostro indirizzo di seguito ti verranno rispediti raddoppiati! Ma solo per i prossimi 30 minuti!».

Questo era il testo del messaggio diffuso in contemporanea da tutti gli account hackerati. Il fatto che queste parole fossero state diffuse contemporaneamente aveva ingannato gli utenti, pensando a un’iniziativa benefica e coordinata in occasione della pandemia di coronavirus. I soldi ricavati da questa operazione sono stati parzialmente recuperati successivamente, al momento dell’arresto di Clark. Le autorità lo avevano costretto a consegnare tutte le criptovalute che possedeva in quell’istante.



Si conclude così una vicenda che aveva messo seriamente in imbarazzo Twitter. Il social network di Jack Dorsey, in quell’occasione, aveva mostrato tutte le sue debolezze, tute le sue vulnerabilità, tutti i suoi punti deboli. Le autorità che hanno investigato sull’accaduto erano arrivate a dichiarare che Twitter era stato molto fortunato: Clark era mosso soltanto da un basso interesse economico, ma se avesse avuto come obiettivo la sicurezza nazionale, ci sarebbero state conseguenze molto diverse. Immaginabili soltanto in un romanzo di fantascienza.