L’Italia finisce a processo per alcune dichiarazioni dei ministri Matteo Salvini e Danilo Toninelli colpevoliste nei confronti dei migranti. Il nostro Paese rischia una condanna dopo la decisione della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo di accogliere il ricorso di un sudanese e di un ghanese per violazione dell’articolo 6 della Convenzione Europea sul diritto ad un equo processo. Ne parla oggi il Corriere della Sera (articolo di Luigi Ferrarella). Il caso è legato alla vicenda della nave Vos Thalassa, rimorchiatore italiano che l’8 luglio scorso, dopo aver salvato 65 persone, ricevette l’ordine di riportare gli stranieri in Libia.
Dopo l’ordine di tornare indietro, prospettiva terribile per le persone a bordo, i migranti circondarono il comandante inducendolo a cambiare direzione. Nel frattempo era arrivata la nave Diciotti della Guardia Costiera, che aveva imbarcato i 65 stranieri. All’arrivo a Trapani, furono sottoposti a fermo un sudanese e un ghanese, che devono essere processati per violenza, minaccia, resistenza a pubblico ufficiale e atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso di stranieri.
Orgoglioso della @GuardiaCostiera italiana che con nave Diciotti ha preso a bordo 60 migranti che stavano mettendo in pericolo di vita l’equipaggio dell’incrociatore italiano Vos Thalassa. Ora avanti con indagini per punire facinorosi.
— Danilo Toninelli (@DaniloToninelli) 10 luglio 2018
Prima di ogni processo i ministri italiani in quelle ore già pronunciavano frasi che assomigliavano a sentenze. Su Twitter ad esempio, il 10 luglio, Toninelli scriveva: «Orgoglioso della Guardia Costiera italiana che con nave Diciotti ha preso a bordo 60 migranti che stavano mettendo in pericolo di vita l’equipaggio dell’incrociatore italiano Vos Thalassa. Ora avanti con indagini per punire facinorosi». Il vicepremier Salvini invece sulle sue pagine social e in tv parlava di «delinquenti» e «violenti dirottatori» che «dovranno scendere in manette» e «finire in galera».
Prima di concedere qualsiasi autorizzazione, attendo di sapere nomi, cognomi e nazionalità dei violenti dirottatori, che dovranno scendere dalla nave #Diciotti in manette. pic.twitter.com/rfiL8Nav7t
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 11 luglio 2018
L’Italia sarà processata da Strasburgo perché il diritto all’equo processo si considera violato quando le autorità pubbliche, quindi anche i ministri della Repubblica, rilasciano dichiarazioni con un anticipato giudizio di colpevolezza.
(Foto di copertina da archivio Ansa con screenshot via Twitter)