Pirateria in Italia, la maggior parte dei cittadini non è pienamente consapevole di commettere un reato

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I dati sulla pirateria nell'ultimo anno sono in aumento e la preoccupazione maggiore la desta la poca consapevolezza degli italiani in merito

I dati della pirateria in Italia rimangono costanti rispetto al pre pandemia ma si registra un incremento del fenomeno per quanto riguarda partite e match sportivi live. In particolare, 11 milioni di italiani hanno utilizzato lo streaming IPTV in un anno secondo il rapporto di Favap (Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali) e questo fenomeno è stato definito «criminale e da fermare».



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Cos’è l’IPTV e perché è illegale

Quando si parla di IPTV – abbreviazione di Internet Protocol Television – si intende un sistema che permette di guardare i canali tv utilizzando il protocollo TCP/IP di una connessione Internet. Questo sistema, di per sé, è un sistema legale. Negli ultimi anni, però, il sistema è stato utilizzato per criptare le trasmissioni di piattaforme a pagamento come Netflix o Prime Video fino a Dazn e Sky (che è una pay tv). L’aumento dello streaming IPTV pirata è stato registrato anche  per via degli Europei di calcio.



Dati pirateria e IPTV Italia nell’ultimo anno

Quando si tratta di pirateria, dal dossier fornito emerge come «solo il 37% degli utenti ha piena coscienza di commettere un reato». L’incidenza della pirateria è rimasta stabile: prima della pandemia si registrava il 37% mentre quest’anno si è registrato il 38%. A crescere però, come abbiamo già accennato, è stata la pirateria di partite e match sportivi live. Del resto la preoccupazione di Dazn è già stata manifestata chiaramente in occasione della polemica per il doppio account e i dati confermano questo aumento della pirateria.

Scendendo più nel dettaglio, nell’ultimo anno si è evidenziato un aumento del 14% rispetto a quello del 10% registrato nel 2019. In salita anche il numero di persone che, sempre nel corso degli ultimi dodici mesi, hanno utilizzato almeno una volta le IPTV illecite: con un +21% siamo a circa 11 milioni di persone. Tra queste, due milioni di queste hanno dichiarato di possedere un abbonamento illegale.



La maggior parte dei cittadini non si rende conto dell’atto di pirateria commesso

Federico Bagnoli, segretario generale di Favap, ha commentato i dati – come riporta Open -. «C’è una chiara mentalità criminale dietro a tutto questo. I soggetti che alimentano il mercato hanno capito subito che con questo tipo di fenomeno avrebbero potuto ottenere ricavi enormi», ha spiegato, evidenziando come la gran parte dei cittadini non si renda conto della gravità dell’atti pirata in questione. Solo il 37% degli intervistati, secondo il report, avrebbe piena coscienza del fatto di stare commettendo un reato. Il danno totale, in un anno, ammonterebbe a un miliardo di euro l’anno in Italia. Si contano, poi, 6 mila posti di lavoro persi in un anno, quelli di chi tenta di lavorare in ambito legale. I dati che preoccupano maggiormente sono quelli della pirateria nell’ambito della pay tv: «È la forma che preoccupa più di tutti – ha spiegato Bagnoli – ma l’Italia ha a disposizione tanti strumenti per combattere il fenomeno e molti Paesi continuano ad emularci».