Introduzione alla sottile arte della bestemmia

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I giovani dicono porco qui e porco là ma cosa vogliono veramente dire questi giovani? Vogliono esprimere un disagio? Vogliono sentirsi grandi? Lo fanno per essere accettati dal gruppo? Dopo le baby cubiste e le adolescenti troie dilaga il fenomeno dei bestemmia- boys. O almeno questo era quello che mi piaceva farvi credere.



Cercando “bestemmie” su Facebook si possono avere delle piacevoli sorprese. Dei 23 gruppi presenti solamente uno è contrario a questa salutare pratica ricreativa e il suo fondatore usa la k, a riprova di un quoziente intellettivo non proprio cristallino: “per tutti [sic] le persone religiose o atee ke odiano le bestemmie”. Tra gli altri gruppi mi piace citare degli autentici capolavori di blasfemia quali “scuoiare quella tr*** della **d**** a suon di bestemmie” (ambasciator non porta pena), ma anche “1 minuto di silenzio per tutti i santi uccisi dalle mie bestemmie”. Più specialistici gruppi quali “le bestemmie di Buffon” (ben due occorrenze) e “le bestemmie di Iaquinta“, a conferma che il calcio la fa da padrone anche quando si tratta di smoccolare. Cercando invece “bestemmia” si trova un bel gruppetto alquanto tornito del circuito dei blog cattolici (9439 fan) che dice “No alla bestemmia!“. Viene citato addirittura San Girolamo (chiunque egli sia) che avrebbe detto: “Posso tollerare pazientemente che si rechi offesa a me, ma non posso sopportare che si offenda il mio Dio con le bestemmie”. E bravo stronzo, verrebbe da aggiungere (tanto non se ne ha a male).

REATO? – Non mancano anche in questo caso i gruppi pro tra cui spicca un leggendario “Bestemmia” che ha per logo la più classica delle imprecazioni rivolte al vertice della Trinità. La pagina rimanda al blog ufficiale di tale Paolo Chiavator, sicuramente un gesuita.  Ma bestemmiare è lecito? Bestemmiare si può? Tutti noi conosciamo qualche amico scassacazzi, volevo dire, “molto devoto” che sostiene che non avremmo diritto di bestemmiare in sua presenza. La versione soft dell’argomento è un appello alla nostra carità clemenza che suona più o meno così: “Posso chiederti di non bestemmiare? : (“. Non bisogna aver vergogna, a domandar quel che bisogna. Come dire di no davanti a contata devozione?  Secondo Wikipedia “La lingua italiana conosce, nell’uso pratico odierno, una sola accezione di bestemmia, cioè quella consistente nell’ingiuria esplicita verso la divinità o verso soggetti ad essa correlati. Nei testi italiani meno recenti, così come nelle traduzioni di testi antichi, il significato della parola può essere diverso: la parola ‘bestemmia’ può indicare un’affermazione che offende una verità religiosa accettata come tale dai fedeli.” Se siete stufi delle solite bestemmie e volete riscoprire l’uso antico del vocabolo vi consiglio pertanto: mannaggia alla transustanzazione, mannaggia all’Assunzione, porca Immacolata Concezione, porca pure l’infallibilità papale.  Il Nuovo Testamento dimostra a questo proposito una fantasia più sbrigliata della mia. Viene discussa la bestemmia contro Dio ma anche contro il suo nome (e io che pensavo che fossero la stessa cosa), contro la parola di Dio (porco il Vangelo di Marco?) e contro gli angeli di Dio (mannaggia ai cherubini?).



ESEMPI – Gesù Cristo stesso venne messo a morte anche per aver bestemmiato Dio (siamo in buona compagnia) in quanto “ha rivendicato alla sua parole e alle sue azioni un’autorità messianica” (il primo caso di auto-bestemmia della storia).  Ma per non sbagliare non è lecito bestemmiare neanche contro la messianità di Gesù (come ti muovi sbagli) e contro i suoi discepoli (ammesso forse il “porco Giuda”, ma bisogna chiedere l’autorizzazione papale).  Se tutto ciò vi ha messo di buon umore sappiate che il bello deve ancora venire. Sempre secondo il Nuovo Testamento il peccato della bestemmia può essere perdonato – ma non se chiedete il perdono bestemmiando – ma non può essere perdonata la bestemmia contro lo Spirito Santo. Non so cosa tutto ciò voglia dire ma giusto per vedere che succede “mannaggia anche allo Spirito Santo” (vi manderò una cartolina per farvi sapere dal mio girone).  La bestemmia è un crimine in molti paesi anche se secondo un noto principio giuridico, comunemente ammesso, dove non c’è danno non c’è reato (e dove non c’è trucco non c’è inganno).

Non è un crimine però negli Stati Uniti dove essere perseguiti per questo crimine violerebbe la Costituzione, e nella fattispecie il primo emendamento sulla libertà di parola.  Nel Regno Unito e precisamente nel Galles e in Inghilterra il reato di blasfemia è stato abolito nel 2008. Potete quindi bestemmiare in pace a Londra e a Cardiff ma non a Dublino ed Edimburgo (e in ogni caso vi sconsiglio di farlo a Belfast).  In Italia la blasfemia era inserita nel codice penale come reato, e in particolare tra le contravvenzioni che riguardano la polizia dei costumi (vi levavano un punto della patente per ogni porchiddio).  Per effetto del concordato del 1984 e di una sentenza del 1985 la condotta sanzionabile venne estesa anche alle offese alle altre divinità (ma è difficile che per un innocuo porco Buddha vi sbattano dentro, al massimo vi faranno ripetere le medie).  La bestemmia, attualmente, è considerata “solo” un illecito amministrativo essendo stata depenalizzata con una legge del 1999 che regolamenta anche le manifestazioni oltraggiose verso i defunti (porco zio, ad esempio, ma solo se zio è morto).  Secondo la versione attuale dell’articolo 724 : “Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la Divinità, è punito con la sanzione amministrativa da euro 51 a euro 309. La stessa sanzione si applica a chi compie qualsiasi pubblica manifestazione oltraggiosa verso i defunti“. Se bestemmiate una Divinità e insieme oltraggiate un defunto vi fanno uno sconto (Cristo non vale doppio in quanto poi è risorto).



DUNQUE – Ne consegue che, sempre secondo Wikipedia, l’oltraggio rivolto alla Madonna o ai santi è ritenuto non sanzionabile in quanto non sono divinità.  Abbiamo quindi una grave asimmetria dal punto di vista giuridico perché un “p****d**” è una bestemmia è un “p****m******” non lo è (li metto tra virgolette proprio per non commettere, sia mai, illecito amministrativo). Su “mannaggia a Gesù Cristo” seguirà dibattito. Se è solo il figlio di Dio allora niente illecito se è il Dio che si è fatto uomo sanzione fino a 309 euro.Nel 1996 la procura di Avezzano ha dovuto giudicare un povero cristo accusato di aver oltraggiato pubblicamente sia la Madonna che Iddio nostro. La bestemmia contro Dio è stata estinta per prescrizione, per quella contro la Madonna è stato assolto perché il fatto non costituisce reato. Sembra una delle mie solite stronzate ma è scritto qui, nero su bianco.  Nel 2007 il procuratore capo di Bologna ha presentato richiesta di archiviazione per una denuncia per vilipendio a carico di un’associazione gay che aveva allestito uno spettacolo considerato offensivo nei confronti della Vergine Maria. La decisione del procuratore è stata poi criticata (sia da destra che da manca) perché la legislazione attuale, considerata contraddittoria, permette di punire chi rivolge un’ingiuria alla statua della Madonna ma non chi ingiuria direttamente la Madonna in sé (a nessuno sfiora tuttavia il dubbio che “Madonna” sia solo una parola, o nelle migliore delle interpretazioni una cantante pop sulla cinquantina).  Per l’Unione Atei e Agnostici Razionalisti il reato di bestemmia è contrario alla Costituzione italiana che garantisce libertà di pensiero e di critica ma la Corte di Cassazione con una sentenza del 1992 aveva già risposto picche a questa argomentazione: libertà di espressione sì, ma solo nei limiti del buon costume (è del tutto lecito dire ad esempio: “critico educatamente e con rispetto la Madonna in quanto nutro seri dubbi sulla sua condotta sessuale con San Giuseppe“).

LONELY PLANET DELLA BESTEMMIA – Neanche nei paesi scandinavi le cose sembrano andare meglio. In Finlandia l’autore di un quadro chiamato “Messia maiale” rappresentante, pensate un po’, un maiale crocifisso è stato condannato a una ammenda (non sappiamo se si sia offerto di pagarla cedendo il quadro a titolo gratuito). In Grecia chi bestemmia Dio in pubblico può essere punito con il carcere fino a due anni (chi lo bestemmia in privato, purché sottovoce e se ha sbattuto il gomito su uno spigolo, ingiustamente la fa franca).  In Irlanda addirittura la blasfemia è proibita dalla costituzione (L’Irlanda è una repubblica fondata sul lavoro e Onora il signore dio tuo, porco il clero). Per farvi capire che fanno sul serio vi puniscono con un’ammenda fino a 25.000 euro (bestemmiare in Italia, dopotutto, conviene).  A Malta (chi non bestemmierebbe a Malta?) il vilipendio della Chiesa Apostolica Romana viene punito con il carcere da uno a sei mesi mentre il vilipendio di altri culti con una pena da uno a tre mesi. Indovinate di che Chiesa sono a Malta? Nel dubbio, sapete cosa scegliere.  In Afghanistan, grosso modo, vi tagliano le palle.  Lo speciale “Giornalettismo Bestemmia” termina qui.  Per un approfondimento sragionato vi rimando alla prossima puntata. P***M******! (non è reato).

(il seguente articolo è stato tetragonamente censurato dalla troika CL-OpusDei-Congrega delle Carmelitane scalze che si è ultimamente impossessata della direzione di Giornalettismo. In base a ciò, l’intima essenza musicale della poetica vertigoziana ne è risultata compromessa. D’altronde, la galera sarebbe stata peggio. Sia per la direzione, che per Vertigoz stesso. E qui non ci sono eroi che tengano, tzé)