Papà condivide a foto del figlio vaccinato, lo scatto finisce su una pagina no-vax tra gli insulti

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La propaganda no-vax ha si spinge oltre e gli insulti ricevuti sotto lo scatto di un minore preso e postato altrove hanno spinto la polizia postale a intervenire

Tutto parte dallo scatto di un papà medico che ha condiviso la fotografia del figlio di sei anni che si era appena fatto vaccinare contro il Covid. Nonostante la pubblicazione sia stata fatta sul suo profilo privato, i no-vax sono arrivati allo scatto e hanno scelto di prenderlo e ripostarlo su una pagina anti vaccini, non mancando di lasciare ben evidenti nome e cognome dell’uomo. Risultato? In qualche ora sono stati collezionati 250 commenti violenti (tutti insulti no-vax) sotto la fotografia, tra minacce e insulti, e l’uomo di è rivolto alla polizia postale denunciando l’admin del sito e querelando tutti gli autori dei gravi commenti.



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Gli insulti no-vax spingono la polizia mettere i genitori sotto “protezione gialla”

Nella fotografia si vede il minore che indossa la mascherina con una lacrima sul viso a sottolineare l’«attestato di coraggio» di un bimbo che affronta una vaccinazione. L’intento del padre nel postare lo scatto sul suo profilo privato non era sicuramente quello di vedere la fotografia presa e mandata in pasto ai leoni, come si suol dire, che – nonostante si trattasse di un bimbo di sei anni – non hanno esitato a far piovere una marea di insulti sui genitori: «assassini», «mer… che vaccinate i figli», «veniamo a prenderlo e lo portiamo via da voi» sono solo alcuni tra gli insulti rivolti ai genitori.



Il padre medico ha scelto di presentare denuncia e la polizia postale è intervenuta cancellando la fotografia e attivando la “protezione gialla” per i genitori in seguito alle gravi minacce ricevute. Parlando con Adnkronos Salute Paolo Mezzana – medico di Roma che si batte da mesi per la vaccinazione dei medici liberi professionisti –  ha raccontato la storia fornendo maggiori dettagli:  «La foto era stata ripostata da qualcuno dei miei contatti ed è stata poi rubata da un noto sito no vax, che ha anche una pagina Facebook, dove è stata anche manipolata, con l’ingrandimento della lacrima di mio figlio». Lo scatto è stato condiviso oltre duecento volte in un lasso di tempo brevissimo e sono comparsi «una valanga di insulti anche molto pesanti, che hanno spaventato molto mia moglie».

La propaganda no-vax sfruttando i bambini

Il medico fa giustamente notare come in questo momento – con l’evidenza del contagio maggiormente diffuso proprio tra i bambini, in particolare nella fascia 5-11 anni – «la propaganda no vax è concentrata sui bambini». Mezzana, che si è sempre battuto a favore dei vaccino, si è trovato già altre volte a gestire gli insulti online «ma ora si è largamente superato il limite». «Le persone che si sono esercitate nelle aggressioni sulla tastiera e hanno rubato la foto di un minore dovranno risponderne, andremo fino in fondo», ha sottolineato il dottore non mancando di ricordare il valore della vaccinazione tra i bambini: «La vaccinazione pediatrica è importantissima. Usare i bambini in questo modo non ha senso ed è inaccettabile. Si capovolge la logica: i figli si proteggono con il vaccino, non certo sottraendo loro l’opportunità di tutelarsi dal virus».



In questo momento, ha proseguito il medico, «la propaganda no vax è concentrata sui bambini. Non mi sono mai sottratto al confronto e, in questi mesi, vista la mia palese battaglia pro vaccini, di insulti ne avevo ricevuti, senza dargli particolare importanza. Ma ora si è largamente superato il limite. La vaccinazione pediatrica è importantissima. Usare i bambini in questo modo non ha senso ed è inaccettabile. Si capovolge la logica: i figli si proteggono con il vaccino, non certo sottraendo loro l’opportunità di tutelarsi dal virus». Il professionista è pronto a proseguire la sua opera di persuasione: «Le persone che si sono esercitate nelle aggressioni sulla tastiera e hanno rubato la foto di un minore dovranno risponderne. Andremo fino in fondo».