Toronto, la testimonianza di un italiano nell’emergenza coronavirus

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Si tratta del ricercatore Nicola Melloni

«La situazione del coronavirus in Canada è in continua evoluzione. Le risposte del governo sono state abbastanza timide, lasciando al settore privato se e come continuare le attività lavorative. Le scuole resteranno chiuse approfittando anche di un periodo di vacanza previsto ogni anno in questo periodo. I segnali della politica sono contrastanti: le autorità locali dell’Ontario, ad esempio, hanno invitato i cittadini a uscire e ad approfittare di questo periodo di break. Ovviamente, sappiamo tutti in Italia quanto questi consigli contraddittori rispetto alla situazione attuale possano essere dannosi. Nelle prossime ore si potrà confermare lo stop alle attività commerciali. Il Canada risente della vicinanza con gli Stati Uniti, che è una bomba a orologeria: il confine è molto lungo ed è difficile da controllare nel caso dello scoppio di una epidemia. Come italiani in Canada, si risente molto dell’effetto dei collegamenti con il nostro Paese che saranno completamente tagliati. Non riusciremo a tornare in Italia, se ce ne fosse la necessità e questo per noi è motivo di grande apprensione».



La testimonianza del ricercatore e analista Nicola Melloni da Toronto