In Nigeria sono stati aboliti i riti vudù che rendono schiave le ragazze vittime di tratta

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L'editto può slegare il rapporto di costrizione tra le ragazze e i loro trafficanti

La Nigeria compie un passo importante verso l’emancipazione di molte ragazze vittime di tratta. A Benin City, nella regione del delta del Niger, l’Oba (in italiano “re”, la massima autorità religiosa del popolo Edo) Ewuare II ha convocato tutti i sacerdoti della religione juju formulando un editto con cui ha revocato tutti i riti vudù di giuramento che legano le ragazze oggetto di tratta.



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Tramite il divieto di queste pratiche, che obbligano le vittime a non tradire mai il proprio trafficante contrando molto spesso ingenti debiti (20-40mila euro in media), la tratta verso l’Europa può subire un freno evidente.

Questa cerimonia è un fatto di portata storica, che può avere implicazioni enormi. Potrebbe incrementare il numero di denunce contro i trafficanti ed aiutarle a liberarsi“, ha spiegato Francesca De Massi, responsabile di una casa-rifugio della cooperativa Befree contro la tratta, la violenza e la discriminazione.



Dal 2014 a oggi c’è stato un incremento della tratta del 600%. Oggi, grazie anche alla figura autorevole di Ewuare II, la situazione potrà finalmente migliorare.