Il progetto UNHCR per sostenere profughi e rifugiati ucraini attraverso le criptovalute

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L'iniziativa ha già ricevuto un premio a Parigi. Attraverso la tecnologia blockchain si posso inviare aiuti sotto forma di moneta virtuale (a valore fisso)

Ogni conflitto lascia dietro di sé una lunga scia di sangue e distruzione. A tutto ciò si unisce un fenomeno, quello delle migrazioni, che coinvolge centinaia di migliaia (a volte milioni) di persone costrette ad abbandonare la propria vita, la propria casa e i propri beni. Migranti, profughi e rifugiati che devono abbandonare tutto, lasciare tutto. In Ucraina – come in molti altri Paesi del mondo – da oltre 14 mesi i cittadini hanno perso ogni cosa e moltissime persone hanno trovato ospitalità in altri Paesi per provare a ricominciare lì quella vita quotidiana interrotta dalle bombe e dagli attacchi militari ordinati da Mosca contro Kyiv e molte altre città. In tutto questo scenario di guerra, internet e gli strumenti digitali hanno avuto un ruolo fondamentale per consentire a tanti di usufruire di tutti quei servizi accessibili solo attraverso una connessione. Tra questi ci sono anche gli aiuti economici agli ucraini che, grazie a UNHCR, sono arrivati sfruttando le critpovalute e le tecnologie blockchain.



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Tutto è iniziato a metà dicembre, quando UNHCR – l’Agenzia nelle Nazioni Unite per i Rifugiati – ha avviato questo progetto pilota che è stato anche premiato alla Settimana Blockchain 2023 che si è tenuta a Parigi ad aprile. In collaborazione con l’organizzazione no profit Stellar Development Foundation (e grazie al supporto finale di MoneyGram e Circle internet financial), l’Agenzia ONU ha dato vita a questo progetto di aiuti basato sulle criptovalute. In sintesi: grazie a un sistema basato sulla blockchain, i cittadini ucraini possono ricevere e inviare “soldi” sotto forma di moneta digitale (e poi convertire il tutto in moneta corrente).



UNHCR, il progetto di aiuti agli ucraini con le criptovalute

Come funziona questo progetto? Grazie alla collaborazione tra diverse realtà, dallo scorso 15 dicembre i cittadini ucraini possono ricevere gli aiuti in denaro sotto forma di criptovaluta, utilizzando il portafoglio digitale gratuito dell’app Vibrant: si tratta di donazioni e versamenti attraverso lo stablecoin USDc (di Circle Internet Financial) che ha un valore fisso (quindi indipendente dalle fluttuazioni del mercato) di 1 USDc = 1 dollaro americano. L’utente che ha ricevuto, riceve e riceverà questi soldi “virtuali” attraverso la blockchain, potrà accedere al proprio wallet (non è necessario avere un conto bancario) e poi “convertire” il tutto in moneta corrente. Questo grazie all’accordo stipulato con la società che si occupa di trasferimento di denaro MoneyGram.

Sostegni economici nelle guerre moderne

Questo progetto pilota potrebbe aprire le porte a dinamiche che si innesteranno all’interno del tessuto quotidiano per quel che riguarda profughi, rifugiati e migranti. Perché uno dei danni collaterali delle guerre, dei conflitti (ma anche delle carestie) è la difficoltà di accesso al denaro contante durante gli addii (su costrizione) alle terre natie. Per questo motivo la sperimentazione avvenuta in Ucraina, per gli ucraini, potrebbe dare lo slancio per spingere verso l’alto iniziative di questo tipo. Perché, come ha spiegato il chief strategy officer di Circle Internet Financial, Dante Disparte: «Se in un conflitto così grave si possono risolvere lacune legate alla logistica del denaro, è logico che questo tipo di innovazioni possano essere significative anche in contesti differenti».