I sette plagi musicali più clamorosi di sempre

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Perché le note sono solo sette e le idee probabilmente scarseggiano a tutti i livelli

Cracked ci presenta sette hit di artisti americani nate più o meno consapevolmente da altri successi del passato quasi sconosciuti al grande pubblico, soprattutto a quello giovane.



7 – GREEN DAY – Ricordate il singolo “American Idiot” della band statunitense? Se qualcuno di voi non lo sapesse ancora, questo è estremamente simile a un brano dei Dillinger Four, Doublewhiskeycokenoice. Fate caso soprattutto al riff iniziale:

 



Dillinger Four



Green Day

E non è finita qui. Avete presente Warning? Ebbene, sembra parecchio simile a un vecchio successo dei Kinks…

…e infine eccoci a un altro brano, 21 guns, estremamente simile a “Telephone Line” degli Elo.

6 – OASIS – Anche i fratelli Gallagher sono caduti vittima del plagio. Almeno è quello che pensiamo se mettiamo a confronto Cigarettes & Alcohol con Get it On dei T. Rex, pezzo sfruttato anche da Prince per il suo singolo “Cream”.

I fratelli di Manchester dovettero poi fare i conti anche con Stewie Wonder il quale aveva denunciato che il brano “Uptight” era simile al suo “Step Out”.

Il cantante americano deve averci “visto” giusto, e scusate la battuta, visto che il brano in questione verrà distruibuito solo in un b side del singolo Don’t Look Back in Anger, peraltro a firma ‘Gallagher/Wonder/Cosby/Moy. Eppure la coppia non sembra aver perso il vizietto anche perché Shakermaker è parecchio simile a una famosissima pubblicità della Coca Cola.

Shakermaker

Coca Cola

5 – RADIOHEAD – Amanti di Thom Yorke. Forse voi già lo sapevate, ma per tutti gli altri: Creep è un plagio. Si. Un plagio del pezzo degli Hollies: The Air That I Breathe: 

Gli Hollies fecero causa ai Radiohead e vinsero, tanto che nella pagina Wikipedia del gruppo alla voce relativa a Creep sono segnati tra gli autori anche Albert Hammond e Mike Hazlewood. L’errore venne ripetuto con Karma Police, estremamente simile a Sexy Sadie dei Beatles:

4 – I BEATLES – E rimaniamo su di loro. Questa volta non sono però vittime bensì “carnefici”. Andiamo a sentire come “I feel fine” dei quattro ragazzi di Liverpool sia simile a “Watch your step” di Bobby Parker:

John Lennon, a seguito dello scioglimento del gruppo, proseguì nella sua opera “furtereccia”, come nel caso di Come Togheter, di fatto copiata da Chuck Berry. Questa volta, a difesa di Lennon, va detto che il fu beatle deteneva i diritti del pezzo e scelse così di “rallentarlo”:

Spazio infine a George Harrison il cui pezzo “My Sweet Lord” è fin troppo simile a “He’s so fine” dei Chiffons:

3 – THE STROKES – Ovvero un altro gruppo diventato famoso per aver rifatto cose già studiate da altri. Prendiamo ad esempio il pezzo “Last night” e confrontiamolo con “American Girl” di Tom Petty:

 

Last Night

American Girl

E non è tutto, visto che il loro pezzo Juicebox è così simile al “Peter Gunn Theme” di Henry Mancini:

 

2 – JOHN WILLIAMS – Anche il compositore di film è caduto nella trappola del “plagio”. Prendiamo ad esempio il tema principale del film “lo squalo” e confrontiamolo con la Sinfonia n°9 di Antonin Dvorak. Ricordiamo che per la musica de “lo squalo” Williams ha vinto un Oscar.

E anche in questo caso si può contare su un secondo esempio. Prendiamo la colonna sonora di Star Wars e paragoniamola con la colonna sonora di Delitti Senza Castigo, con un giovanissimo Ronald Reagan.

1 – MADONNA – Anche Miss Ciccone è caduta nella trappola del plagio. Avete mai pensato che Justify my love fosse parecchio simile a Security of the first world di Public Enemy? Ebbene si, anche la regina del Pop copia.