Hong Kong: in centinaia arrestati durante le proteste contro il «regalo di compleanno» di Pechino 

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Durante la festività del primo luglio a Hong Kong, molti residenti sono scesi in piazza per protestare la nuova legge, celebrata da Pechino e dalla leader del territorio.

Un «regalo di compleanno», è così che Zhang Xiaoming, il vicedirettore dell’Ufficio Affari Esteri di Hong Kong e Macau a Pechino, ha definito la nuova legge di Sicurezza nazionale che è entrata in vigore il primo luglio nella regione amministrativa speciale. 



Durante la giornata di ieri, una festa nazionale che segna il passaggio di Hong Kong dal Regno Unito alla Cina nel 1997, in migliaia sono scesi in piazza per protestare la nuova legge, che di fatto mette a tacere qualsiasi tipo di dissenso contro il governo comunista cinese

La dichiarazione di Zhang Xiaoming, secondo cui i nuovi provvedimenti saranno preziosi per lo sviluppo futuro del territorio, è arrivata in concomitanza con più di 300 arresti, i primi causati dalla violazione della nuova legge.



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Una legge contro il movimento pro democratico a Hong Kong 

In un atto emblematico della «nuova Hong Kong», durante le proteste di ieri, la polizia, oltre ad aver usato cannoni ad acqua e proiettili di gomma, ha per la prima volta citato la legge di Sicurezza nazionale durante gli scontri con i manifestanti in un messaggio scritto su uno striscione.  



«State mostrando bandiere o striscioni/recitando slogan/o comportandovi con l’intento di inneggiare ad atti di secessione o sovversione, che potrebbero essere illegali secondo la nuova legge di Sicurezza nazionale», recita lo striscione simbolo immediatamente diffuso su tutti i social. 

Tra le altre cose, la legge, il cui testo è stato reso noto solo dopo la sua implementazione, rende illegale assemblee pubbliche non pre approvate dal governo e qualsiasi tipo di slogan che inneggia alla liberazione non solo di Hong Kong, ma anche di Taiwan, del Tibet e del Turkestan Orientale, e prevede una pena massima dell’ergastolo. Di fatto, la legge rende praticamente impossibile la sopravvivenza del movimento pro democratico che ha caratterizzato Hong Kong negli ultimi 20 anni. 

Mentre molti residenti protestavano nelle strade o silenziosamente piangevano la«fine di Hong Kong», Carrie Lam, la leader pro Pechino del territorio, annunciava durante una cerimonia commemorativa che «la legge di Sicurezza nazionale è un evento fondamentale per Hong Kong che segnala il passaggio da caos a stabilità».

(Immagine di copertina: Instagram)