HackerOne blocca i pagamenti a hacker e ricercatori ucraini: cosa succede?

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HackerOne ha dovuto spiegare quello che sta succedendo dopo una serie di segnalazioni di hacker e ricercatori informatici su Twitter

HackerOne – piattaforma di coordinamento delle vulnerabilità e bug bounty – ha bloccato i pagamenti (anche) per hacker e ricercatori ucraini. Come ha specificato il chief technology officer di HackerOne, Alex Rice, l’erogazione di denaro riprenderà a breve ma non è chiaro perché sia effettivamente stata sospesa: «Sosteniamo attivamente la lotta dell’Ucraina per la libertà e non abbiamo alcuna intenzione di limitare i pagamenti delle taglie agli hacker ucraini», ha chiarito. Il problema, verosimilmente, sono state le sanzioni applicate a territori come Russia e Bielorussia che hanno reso complicato effettuare pagamenti comportando una serie di ritardi per alcuni hacker di quelle regioni.



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HackerOne ha fatto sapere che avrebbe dato i guadagni in beneficienza

Si tratta di un thread su Twitter – che, come sottolinea e racconta TechChrunch – è stato cancellato. L’intenzione espressa dall’ad di HackerOne, Marten Mickos, era quella di «reindirizzare» i guadagni degli hacker che vivono nei paesi sanzionati (ovvero Russia e Bielorussia) in beneficenza a causa delle sanzioni, che impediscono le transizioni con coloro che risiedono in quegli stati. Dopo le prime proteste di hacker che, dopo aver lavorato contro quanto sta succedendo in Russia, hanno raccontato di questa esperienza l’ad ha fatto sapere che il denaro verrà donato solo col permesso di chi dovrebbe riceverlo.



Hacker e ricercatori riferiscono che HackerOne sta trattenendo il loro denaro non permettendo di ritirarlo. Uno dei ricercatori intervistato da TechChrunch ha supposto che «abbiano bloccato i pagamenti per tutti coloro che si sono registrati dall’Ucraina».

Vladimir Metnew, ricercatore di sicurezza di HackerOne, ha twittato in merito alla questione facendo sapere che ancora non è stata risolta.