Su Facebook ci sono pagine no-vax, ma il gruppo dei 100mila medici viene chiuso per disinformazione

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È successo alla pagina "Coronavirus, Sars-Cov-2 e Covid -19" in cui si confrontavano medici e ricercatori per scambiare informazioni scientifiche sullo sviluppo della ricerca

La domanda che ci si pone è solo una: come sia possibile che nell’epoca in cui pullulano canali di disinformazione, pagine e utenti che quotidianamente pubblicano su Facebook dei contenuti non verificati e dal valore nullo dal punto di vista scientifico, un gruppo che è stato un punto di riferimento per lo scambio di idee e di opinioni sulla pandemia di coronavirus sia stato sospeso da Facebook a causa di una violazione sulle policies della disinformazione. È quello che si chiede Paolo Mezzana, moderatore del gruppo “Coronavirus, Sars-Cov-2 e Covid -19” su cui si sono confrontati migliaia di medici sullo sviluppo della pandemia sin dal 2020. All’Adnkronos ha riportato la notizia della sospensione, da ormai 4 giorni, dello spazio social conosciuto come il gruppo dei 100mila medici. 



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Gruppo dei 100mila medici sospeso su Facebook per disinformazione

Il gruppo aveva dato origine, nel marzo 2021, alla pubblicazione del volume Emozioni virali. Le voci dei medici della pandemia e in questi ormai quasi due anni di coronavirus era stato uno strumento di confronto per tutti quei camici bianchi che avevano voluto condividere le loro esperienze in reparto, tra le corsie di un ospedale. Non solo: rappresentava anche un luogo per scambiarsi delle informazioni sugli ultimi studi scientifici, segnalando – magari – le pubblicazioni più recenti e dibattendo su alcuni elementi medici e clinici legati al coronavirus. Insomma, uno spazio virtuale di confronto, una sorta di convegno permanente in cui – in tono leggero e divulgativo – ci si scambiava opinioni.



Stando alle parole di Mezzana all’Adnkronos, Facebook non risponde alle sollecitazioni dei moderatori della pagina: «Ricordo che la pagina oscurata, a cui partecipano colleghi notissimi – cito solo Roberto Burioni e Massimo Clementi – è stata importantissima in questi difficili mesi per confrontarsi e mettere insieme tutte le informazioni scientifiche possibili per combattere un virus di cui non conoscevamo quasi nulla. È un archivio molto importante per tutti noi».

UPDATE: Il professor Burioni, nel corso della giornata di oggi, tuttavia ha fatto una precisazione in merito a questa dichiarazione: «Preciso – ha scritto su Twitter – che non ho assolutamente nulla a che fare con questo gruppo Facebook. Mi ci sono iscritto all’inizio, ma ben presto ho capito che non era il luogo adatto per me». Ecco il suo tweet:



Il passaggio fondamentale riguarda, invece, l’impunità che spesso accompagna utenti e gruppi di no-vax, no-pass, no-mask che popolano la piattaforma: com’è possibile che quelle opinioni trovino cittadinanza sulla piattaforma (o, meglio, riescano ad aggirare la moderazione annunciata per contenuti di questo genere), mentre gli scambi di pareri tra medici, all’interno di un gruppo con moderatori molto attivi, siano stati sospesi senza ulteriori giustificazioni?

UPDATE delle 14.31 con la precisazione – via Twitter – del professor Roberto Burioni che ha citato l’articolo di Giornalettismo.