Giuseppe Conte riprende i parlamentari che lo interrompono, ma Fico lo rimprovera. E lui chiede venia

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Le parole del presidente del Consiglio prima della fiducia a Montecitorio

Come il primo giorno di scuola. A Montecitorio il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, impegnato nel suo discorso per chiedere la fiducia alla Camera, si è risentito per il vociare che proveniva dai banchi dell’opposizione e, indispettito, ha ripreso i deputati che lo stavano contestando. Il presidente Roberto Fico, però, ha tenuto a ribadire che spetta a lui richiamare al silenzio in Aula. La «sgrammaticatura istituzionale» è rientrata con un «chiedo venia» pronunciato proprio dal presidente del Consiglio.



Inizia con il capo cosparso di cenere il discorso di Giuseppe Conte alla Camera. L’essere interrotto non appena presa la parola non è andato giù al presidente del Consiglio, a Roberto Fico ha ripreso la situazione in mano ricordando il regolamento parlamentare che permette solo al presidente (di Camera o Senato) di mettere a tacere chi parla dagli scranni di Palazzo Madama o Montecitorio (come, infatti, accaduto anche nel prosieguo del discorso sulla fiducia).

Giuseppe Conte ripreso da Fico alla Camera

Dal punto di vista ‘tecnico’ del discorso, nessuna novità: la storia d’Italia racconta che nel giorno della prima fiducia in Parlamento di un nuovo governo ci sia lo spazio per una lunga serie di promesse prima di mettersi al lavoro. Ed è così che per la seconda volta in poco più di 15 mesi, Giuseppe Conte si è trovato a elencare i vari punti dell’accordo tra Movimento 5 Stelle e Pd. Con alcuni punti fermi e di partenza da cui avviare questa nuova esperienza di governo.



Le promesse e la lingua mite

La prima attenzione promessa da Giuseppe Conte sarà per gli asili nido e le rette che dovranno essere cancellate. Stesso discorso per quel che riguarda l’istruzione che, a questo punto, diventano il fulcro della prima azione di governo. Oltre alle altre dichiarazioni sull’economia, il presidente del Consiglio ha tenuto a ribadire che questo nuovo Esecutivo promette di utilizzare una lingua mite, molto diversa da quella degli ultimi 15 mesi.

(foto di copertina: da video della Camera dei deputati)