In Gran Bretagna, l’Antitrust ha bloccato l’acquisto di Giphy da parte di Facebook

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Secondo il regolatore del mercato, l'acquisizione avrebbe sottratto un ulteriore competitor alla piattaforma di Zuckerberg

L’operazione stava andando avanti da 18 mesi e, adesso, sembra arrivare uno stop che ha quasi del definitivo. La Competition and Markets Authority è intervenuta in Gran Bretagna per quello che riguardava la trattativa tra Giphy e Facebook. Meta, il nuovo nome della società di Mark Zuckerberg, aveva acquistato la società diventata leader a livello mondiale nel florido mercato delle GIF. L’intenzione di Meta (quando ancora era Facebook Inc.) era quella di ampliarsi in questo settore, riuscendo a inglobare all’interno del proprio gruppo anche questa azienda molto particolare, che sta fiorendo sul mercato delle comunicazioni attraverso app di messaggistica. Ora, il garante del mercato ha imposto la cessione della compagnia.



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Giphy e Facebook, come si risolve ora

Del resto, già qualche mese fa si erano venuti a creare i presupposti per questa decisione, con l’autorità che aveva espresso delle forti perplessità sull’acquisto – avvenuto nel 2020 – della società per 400 milioni di dollari. «Richiedendo a Facebook di vendere Giphy – ha detto Stewart McIntosh, che ha guidato la commissione indipendente che ha indagato sull’acquisizione -, proteggiamo milioni di utenti dei social media e promuoviamo la concorrenza e l’innovazione nella pubblicità digitale».



Stando alle motivazioni dell’Antitrust britannica, infatti, l’acquisizione di Giphy da parte di Facebook sarebbe stata strategica. Grazie a questa manovra, di fatto, Facebook riusciva a intercettare anche utenti provenienti da altre piattaforme che, magari, volevano adoperare – via TikTok o via Twitter, ad esempio – lo strumento di comunicazione della GIF (e Giphy, come abbiamo detto, è leader in questo settore). Intercettando questi utenti, Meta riusciva a beneficiare anche dei loro dati personali, che – come sempre – rappresentano il fulcro del business dei social media. Facebook, dunque, dovrebbe vendere Giphy a un acquirente approvato, cosa non semplice perché – nel frattempo – la società di Mark Zuckerberg ha inglobato al suo interno anche i dipendenti di Giphy.

La situazione, come si vede, metterebbe in pericolo la concorrenza sul mercato delle inserzioni pubblicitarie. Al momento, Facebook non ha commentato ulteriormente la decisione dell’autorità britannica, affermando – tuttavia – la sua intenzione di presentare ricorso.