L’Agcom annacqua il divieto di spot sul gioco d’azzardo previsto dal dl dignità

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Si tratta, infatti, di informazioni commerciali che non possono essere vietate

Il decreto dignità fortemente voluto da Luigi Di Maio e dal Movimento 5 Stelle aveva previsto, tra le altre cose, anche una norma per regolamentare (e, a tratti, vietare) le pubblicità e gli spot legati alle aziende che operano nel mondo del gioco d’azzardo online e non solo. Dopo mesi di discussione, l’AgCom ha – di fatto – annacquato i contenuti di quell’articolo del decreto legge, spiegando che le società hanno il diritto di dare informazioni commerciali sui prodotti che vendono e offrono alla platea.



Come spiegato dal quotidiano Avvenire, l’articolo 9 del decreto dignità poneva il divieto per «qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, effettuata su qualunque mezzo». In pratica: nessuna azienda legata al mondo del gioco d’azzardo (ovviamente quello legale) può produrre e proporre spot per sponsorizzare i suoi ‘prodotti’: scommesse sportive, gratta e vinci, bingo online e quanto altro possa rientrare dentro questo macro-contenitore.

Il gioco d’azzardo e la pubblicità all’acqua di rose

L’AgCom aveva già espresso perplessità su questa specifica norma e ora ha, di fatti, superato i paletti indicati da quel dl dignità, spiegando che «non sono da considerarsi pubblicità le informazioni limitate alle sole caratteristiche dei vari prodotti e servizi di gioco offerto»: ergo, sono leciti gli spot in cui si parla di jackpot, probabilità di vincita, bonus e puntate minime da giocare.



La fine del dl dignità

Insomma, il divieto non è più un divieto, ma un insieme di regole che non modificano lo status quo nella situazione delle pubblicità del gioco d’azzardo. E, al netto dei proclami, già era evidente che gli spot televisivi delle varie agenzie di betting (e non solo) continuano a essere diffuse tra i vari programmi televisivi. Anche perché ci sono accordi pluriennali già firmati che non potevano essere bloccati dal dl dignità.

(foto di copertina: ANSA/CIRO FUSCO /DC)