L’ex commissario tecnico della nazionale italiana di calcio Gian Piero Ventura parla alla Gazzetta dello Sport proprio mentre sta giocando la Svezia, la formazione che ci negò la partecipazione a Russia 2018. E le sue parole sono una sorta di viaggio a ritroso su quello che è stato e che poteva essere. Il momento della svolta negativa nel suo rapporto con l’intera tifoseria italiana è stato immediatamente indicato nell’immediato dopo partita di Italia-Spagna, gara valida per le qualificazioni ai mondiali.
«All’improvviso è spuntato l’hashtag #acasaventura – ha detto Gian Piero Ventura alla Gazzetta dello Sport -: dicevano tutti che dovevo vergognarmi. Ma di cosa, poi? Sapevamo tutti che la Spagna era la squadra più forte e avevamo tutti messo in conto che l’Italia sarebbe andata agli spareggi. Invece, quel giorno mi indicavano come unico colpevole di tutto. Ero diventato il pungiball d’Italia».
La domanda, a questo punto, sorge spontanea: per quale motivo Gian Piero Ventura non si è dimesso? La risposta dell’ex commissario tecnico è molto chiara: «Me lo chiedo anche io. Per la passione, per l’affetto, ci metta anche la presunzione: non lo so nemmeno io. Sentivo però che nonostante tutto ce l’avremmo fatta. Questa è stata la mia grandissima colpa. Dovevo dimettermi quando Marcello Lippi non era stato nominato direttore tecnico nonostante le promesse, dovevo dimettermi dopo che quel ruolo era stato a parole affidato a me e nei fatti assegnato ad altri. Dovevo dimettermi dopo la Spagna».
A un certo punto, Gian Piero Ventura si è chiesto se l’obiettivo mondiali poteva essere sacrificato in nome di un processo politico molto più ampio: «Sembrava che non si aspettasse altro che una caduta, anche prima del doppio confronto con la Svezia. Una volta agli spareggi, il nostro è stato dipinto come un incubo. C’era un clima da resa dei conti, sono finito dentro a un ingranaggio più grande di me. Si anticipava che l’uscita dell’Italia dai mondiali avrebbe portato, come poi è successo, non solo la mia caduta, ma anche altri cambiamenti. Tanto che io mi sono chiesto: ma chi voleva andare davvero ai mondiali?».
Una domanda che, oggi, suona davvero come inquietante. Le parole di Gian Piero Ventura corrispondono alle dichiarazioni di un allenatore amareggiato per come è stato trattato o questa sua lettura ha una effettiva aderenza con la realtà? Il complotto dell’Italia fuori da Russia 2018, davvero, ci mancava.