L’ennesima gaffe di Toninelli: «L’A22 tornerà pubblica». Ma in realtà già lo è, dal 1959

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Nelle mani dei privati meno del 15% del capitale

Ennesima gaffe per Danilo Toninelli. Ieri il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha annunciato l’intenzione di voler rendere la gestione dell’autostrada del Brennero pubblica, dopo i recenti problemi alla circolazione. Ma in realtà l’A22 pubblica lo è già (e lo è già dalla nascita nel 1959, da 60 anni).



La gaffe di Toninelli sulla A22 Autostrada del Brennero

«Vogliamo vederci chiaro sui disagi che si sono verificati negli ultimi giorni sulla A22 autostrada del Brennero», sono state le parole del ministro in una nota. Che poi ha aggiunto: «È già in corso un’ispezione per verificare che il concessionario sia intervenuto adeguatamente per garantire la sicurezza gli utenti, come prevede la convenzione. Per la gestione la concessione è scaduta da anni e siamo a un passo da rinnovarla con una gestione totalmente pubblica e più conveniente per i territori e per chi viaggia». Toninelli era intervenuto sull’autostrada del Brennero dopo il caos provocato dall’abbondante nevicata e dai mezzi pesanti bloccati perché viaggiavano senza l’adeguata attrezzatura invernale. Le reazioni alla gaffe non si sono fatte attendere. In rete sono prontamente spuntati messaggi che correggevano il ministro ed esponente M5S.

I soci pubblici (all’85%) e privati

Come indicato in maniera chiara sul sito di Autostrada del Brennero Spa, i soci sono per l’84,7% enti pubblici , per il 14,2% privati e l’1,1% del capitale è rappresentato da azioni proprie della società.



 

(Tabella dal sito dell’Autostrada del Brennero)

 



Per quanto riguarda gli enti pubblici, il socio principale è la Regione Autonoma Trentino Alto Adige che detiene il 32,3% del capitale. Seguono poi la Provincia Autonoma di Bolzano con il 7,6%, la Provincia Autonoma di Trento con il 7,4%, la Provincia di Verona con il 5,5%, il Comune di Verona con il 5,5%, la Provincia di Modena con il 4,2%, il Comune di Trento con il 4,2%, il Comune di Bolzano con il 4,2%, la Provincia di Mantova con il 3,2%, la PRovincia di Reggio Emilia con il 2,2%, il Comune di Mantova con il 2,1% ed altri (Cassa del Trentino spa, Azienda consorziale trasporti di Reggio Emilia, le Camere di commercio di Bolzano, Trento, Verona e Mantova).

 

(Tabella dal sito dell’Autostrada del Brennero)

 

I soci privati sono invece solo quattro: Serenissima Partecipazioni spa, Società Italiana per Condotte d’Acqua Spa – Roma, Banco Popolare Società Cooperativa e Infrastrutture Cis srl.

Le reazioni politiche

Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. «A ogni ignoranza c’è un limite, e Toninelli l’ha superato un’altra volta», ha commentato Maurizio Lupi deputato di Nci alla Camera ed ex ministro delle Infrastrutture. «Ma è possibile che un settore così delicato e strategico come le infrastrutture sia in mano a questo dilettante allo sbaraglio?». «Sono esterrefatta dalle affermazioni del ministro», «O non sa o finge di non sapere o siamo innanzi all’enensima gaffe», ha dichiarato Michaela Biancofiore, onorevole di Forza Italia. «È possibile avere un ministro così incompetente? L’Italia merita di più», è invece il messaggio pubblicato su Twitter dall’account dei deputati Pd.

Le altre gaffe

Questa sulla Autostrada del Brennero è l’ultima di una lunga serie di gaffe di Toninelli. Qualche giorno fa il ministro è scivolato sui costi del trasporto pubblico a Torino e a Milano. Negli ultimi mesi l’esponente M5S ha fatto parlare di sé anche per gli errori sulla Sierra Leone, confusa con il nome di una nave, sui costi del tunnel della Tav, sui fondi per l’autostrada A24 a Genova, e sul tunnel del Brennero, che è ancora un cantiere ma che il ministro ha raccontato «utilizzato da molti imprenditori». L’elenco sarà chiuso con l’A22? C’è da augurarselo.

(Foto di copertina da archivio Ansa: Danilo Toninelli – Autostrada del Brennero A22)